Cusco - terza parte
Oggi visiteremo i siti archeologici di Cusco e d'intorni.
Fortezza Saqsawaman
Questa fortezza si erge in una posizione dominante della collina di Carmenca a circa due km dalla città. I lavori durarono 70 anni, durante i quali furono impiegati oltre 20.000 uomini appartenenti a tre generazioni per eseguire il progetto realizzato da quattro architetti.
Detto così pare presto fatto, ma descrivere ciò che rappresenta questo immane lavoro non è facile. Possiamo vedere soltanto ciò che resta dell’opera perché i conquistatori usarono il sito come cava; fino agli anni quaranta del 1900 asportarono tutto il materiale necessario per costruire case e chiese nella città.
Il complesso si estende per oltre 3.000 ettari e, considerato che la mappa di Cusco antica ha la forma di un puma, animale molto importante per il popolo incaico, la testa è rappresentata proprio dalla fortezza.
Il grandioso complesso presenta un triplice ordine di cinte murarie su tre lati, lunghe trecento metri, realizzate con enormi massi di pietra, connessi con grande precisione per cui tra l’uno e l’altro non passa la lama di un coltello. La muraglia principale è formata da pietre alte 5 metri, larghe circa 2,50 che possono pesare fra le 90 e le 120 tonnellate! Sarà questo il motivo per cui non sono state asportate dagli spagnoli?
Ci sono parecchie porte che mettono in comunicazione, tramite scale, i tre livelli di costruzione, ciascuno dei quali era destinato a scopi diversi.
Forse l’ipotesi che questa fosse una fortezza non è esatta, è più probabile che fosse la casa del sole, quindi riservata a funzioni cerimoniali.
Kenko
Kenko è un grande spiazzo circondato da un basso muro semicircolare e chiuso da un roccione tondeggiante, tutto scavato e traforato da corridoi, nicchie, canali, basamenti, sentieri e gradinate. Nel centro del vasto piazzale si innalza una roccia di circa sei metri, cui evidentemente veniva tributato un culto, al quale assistevano personaggi che prendevano posto nei sedili ricavati dal muro circolare e divisi tra loro da grossi massi rettangolari. Pare che si trattasse di un enorme fallo, una specie di Iingam, sacro simbolo di procreazione e continuità. Da qui l'accanimento con cui i frati si diedero a danneggiarlo, senza peraltro riuscire a distruggerlo del tutto.
È uno dei più grandi wak'as (luoghi sacri) della regione di Cusco. Molti wak'as erano basati su formazioni rocciose naturali. Si credeva fosse un luogo dove si sono verificati sacrifici e mummificazione.
Kenko è un complesso roccioso che assomigliava ad un grande labirinto, per le sue strutture a zigzag, è composto dalle seguenti strutture:
L'anfiteatro Era un tempio per celebrare i riti pubblici, è un posto semicircolare con 19 nicchie distribuite lungo i loro muri, molti studi hanno affermato che queste nicchie erano posti dove i partecipanti potevano sedersi, anche se le recenti scoperte hanno detto che potrebbe essere una parte di una grande parete.
Il labirinto è costituito sa un buco che scende ove è posta la Camera sotteranea.
Intihuatana o orologio solare. Era un osservatorio, dove la persona adorava il sole, la luna e le stelle, una fedele guida a tutti i riti e le cerimonie.
Cusilluchayoc, il tempio delle scimmie. È un complesso di roccia che ha dimensioni di quasi 2 metri di lunghezza.
I canali di zigzagging. Servivano, molto probabilmente per lo scolo del sangue o del liquido della bevanda.
La camera sotterranea. Questa è uno dei luoghi più misteriosi e affascinati. Una specie di altari utilizzati per i rituali ove veniva versata la bevanda sacra chiamata Chicha e dove venivano sacrificati i lama alle loro divinità.
Tambomachay
Tradizionalmente questo monumento veniva conosciuto come “bagno della principessa”, e qui scendevano due acquedotti che portavano acqua pulita e fresca tutto l’anno. “Tambo” significa infrastrutture per l’alloggiamento collettivo, o deposito di alimenti e “machay” luogo di riposo.
Le prime cronache riferiscono che originariamente si trattava di un posto dedicato al relax ed al ritiro spirituale esclusivo per l’inca. In realtà vi sono varie ipotesi sulla funzione di questo edificio: nel mondo incaico l’acqua era un elemento importantissimo, in quanto fertilizzava la terra e la rendeva produttiva. Le tre fonti presenti avevano sicuramente valore e funzioni rituali. L’acqua viene trasportata attraverso canalizzazioni sotterranee da una sorgente sconosciuta, e sgorga sempre cristallina, uniforme ed ad una temperatura costante. Non esistono testimonianze di bagni cerimoniali, però non è da escludere che vi si tenessero delle funzioni di purificazione; da qui l’origine del nome “bagni dell’Inka”, o “bagni della principessa”.
Puca Pucara
Puka Pukara è un sito di rovine militari, situato nella regione di Cusco, chiamato anche "fortezza rossa". This fort is made of large walls, terraces, and staircases and was part of defense of Cusco in particular and the Inca Empire in general. Questo forte è fatto di grandi pareti, terrazze e scalinate e fa parte della difesa di Cusco in particolare e dell'Impero Inca in generale.
Il nome probabilmente proviene dal colore rosso delle rocce al crepuscolo.
Puka Pukara è un esempio di architettura militare che ha però funzionato anche come centro amministrativo.
Probabilmente fungeva da “tambo”, o meglio da deposito collettivo, centro logistico e di supporto per la corte dell’inca quando questi visitava i bagni di Tambomachay.