Da Puno a Cusco - prima parte
Oggi mercoledì intraprendiamo un lungo percorso alto-andino di 390 km tra valli e panorami tipici della sierra per arrivare in serata a Cusco dopo varie soste lungo la strada.
La prima sosta è alla enigmatica (misteriosa) necropoli di Sillustani a 3.800 metri di altitudine,
Trattasi di un complesso di monumenti funerari famoso per le sue chullpas, torrioni circolari in pietra, eretti per ospitare i resti delle principali autorità delle antiche popolazioni preincaiche. Alcune torri raggiungono i 12 metri di altezza e la loro caratteristica è che la base inferiore è più piccola di quella superiore. I corpi dei defunti venivano calati dall’alto, avvolti in teli e collocati verticalmente in posizione fetale, come dei semi in attesa della rinascita, come abbiamo già visto a Paracas. Il sito si trova su un altopiano molto vasto, sulle rive della laguna Humajo, nella zona nord del lago Titicaca.
Riprendiamo il viaggio verso Cusco
La seconda sosta è al passo Raja a 4.319 metri di altitudine, il punto più alto del percorso odierno, che separa la regione di Puno da quella di Cusco.
Siamo incantati dai paesaggi che ammiriamo lungo questa strada che è la panamericana nord.
Vediamo tantissime coltivazioni che, a seconda della maturazione, tingono la terra di vari colori: giallo, verde, marrone.
I numerosi villaggi che attraversiamo denotano l’operosità di questa gente, impegnata nei lavori agricoli e nella custodia di mucche e pecore. Ci rendiamo conto che si tratta di terra fertile, favorevole anche all’allevamento del bestiame.
Ci fermiamo nei pressi del rio Vilcanota perché la nostra attenzione è attirata da un folto gruppo di fenicotteri rosa che spiccano sul blu del cielo e dell’acqua.