Il Machu Picchu
La cittadella del Machu Picchu sorge in una zona dichiarata, con decreto, dal Governo Peruviano, Santuario Historico. E ciò alfine di proteggere sia i monumenti archeologici che l’insieme del paesaggio che questi formano, essendo inseriti in un’area naturale ancora incontaminata.
Nel 1983 è stato dichiarato dall’Unesco “Patrimonio Culturale dell’Umanità”.
Questa cittadella si trova nel distretto di Machu Picchu, nella provincia di Urubamba e nella regione di Cusco.
Si raggiunge questo sito archeologico grazie al treno che da Cuzco, passando per Ollantaytambo arriva ad Aguas Calientes. Questa è una cittadina nuova nella Valle Sacra degli Incas, situata in prossimità del sito archeologico di Machu Picchu; è stata creata come centro logistico per gestire l’affluenza dei turisti al complesso archeologico. Da qui partono i bus-navetta che portano fino all’ingresso del Machu Picchu.
Questo monumento archeologico custodisce e racchiude i segreti della civiltà incaica che ha saputo fondere in maniera perfetta gli elementi urbanistici ed architettonici con l’ambiente naturale circostante, mantenendo ed aumentando l’atmosfera di magia e sacralità che si respira entrando nel complesso monumentale.
Il sito venne scoperto nel 1911 da Hiram Bingham, uno studioso statunitense.
Durante una spedizione organizzata dall'Università di Yale, che aveva lo scopo della ricerca della città leggendaria di Vilcabamba, che fu il baluardo della resistenza dei discendenti dei sovrani inca contro i conquistatori spagnoli (1536 - 1572), arrivò nella desolata località di Mandorbamba, nella valle dell'Urubamba. Qui incontrò un contadino, Melchor Arteaga, che gli raccontò che sulla cima della montagna Machu Picchu c'erano imponenti rovine. Per raggiungerle era necessario scalare ripidi pendii completamente coperti da una vegetazione foltissima.
Bingham l'ascoltò con scetticismo, infatti sapeva che in tutto il Perù esisteva un gran numero di leggende su città perse, però chiese di essere condotto sul posto. Giunto sulla montagna, uno dei bambini delle due famiglie che abitavano lassù, l'accompagnò nel luogo dove sorgevano gli impressionanti resti archeologici, avvolti da una folta vegetazione tropicale e abbandonati da secoli. Man mano che Bingham, stupefatto, scopriva Machu Picchu, annotava nel suo diario: "Chi potrà mai credere a quello che ho scoperto...''.
Dopo la sua importante scoperta, Bingham ritornò a Machu Picchu negli anni seguenti (1912, 1914, 1915), accompagnato da altri scienziati, per studiare più dettagliatamente la topografia della zona. Dagli scavi realizzati vennero alla luce vasi di ceramica, oggetti di uso comune in bronzo, rame e argento ed altri in pietra,
Del complesso monumentale e paesaggistico del sito fanno parte la cittadella di Machu Picchu e il campanile montagnoso che la sovrasta, il quale prende il nome di Wayna Picchu (montagna giovane).
Ė una piccola vetta situata a fianco del complesso archeologico incaico. Sulla sua sommità si possono trovare delle tracce di alcune strutture. Si può salire agevolmente (anche se con qualche precauzione) fino alla sua sommità dove si trovano anche un gruppo di terrazzamenti che, a detta degli archeologi, sarebbero serviti per finalità rituali, ma forse anche solo puramente estetiche. Ci sono inoltre tracce di un tempio in costruzione (o forse parzialmente distrutto). Oltre che come centro rituale, questa vetta strategica veniva utilizzata probabilmente anche come posto di osservazione, di sorveglianza e di controllo della valle, nonché come base per le comunicazioni attraverso un complicato sistema di segnalazioni visive elaborato dagli inca.
Una delle attrazioni di maggior interesse del fianco nord è il cosiddetto “tempio della Luna”, nel quale si possono vedere scalinate, grotte e altri reperti notevoli.
l Machu Picchu rappresenta una delle principali creazioni urbane dell’architettura incaica, ed è una testimonianza indelebile dell’organizzazione e delle stupefacenti capacità ingegneristiche di quella civiltà, per la perfezione delle sue strutture e l’ubicazione rituale, strategica e inespugnabile. La sua inaccessibilità ne ha permesso la conservazione fino ai nostri giorni.
Questo monumento archeologico si divide in due grandi zone, ciascuno delle quali ha una struttura architettonica differente, a seconda della funzione a cui era destinato: una zona agricolo e una zona urbana.
Zona Agricola
l settore agricolo è caratterizzato da coltivazioni a forma di terrapieni, alcuni stretti, altri più ampi, che f ormano una scalinata sui fianchi della montagna. Le terrazze più grandi superano i 4 metri d'altezza. Questo tipo di strutture ha permesso la coltivazione fino al primo decennio del XX secolo. Le scale di pietra, inserite nei muri, portano da un livello all'altro. Sono grandi insiemi di terrazzamenti, uno concentrico a forma circolare e gli altri due rettilinei.
Le costruzioni poste a fianco dei terrazzamenti erano adibite a granaio o a magazzino.
Esistono anche terrazze più piccole, nella parte più bassa e intorno a tutta la città, che probabilmente non erano destinate all'agricoltura, ma dovevano essere solo piattaforme di sostegno per le costruzioni.
Sopra i grandi terrazzamenti si trova la casa del guardiano.
Sopra la casa del guardiano si trovano la Rocca cerimoniale (usata probabilmente come supporto per sacrifici o come tavolo nel processo di imbalsamazione) e il cimitero superiore.
Veduta della zona urbana dalla Rocca cerimoniale.
Zona Urbana
Un grande fosso e un muro lungo 400 metri dividono la zona urbana da quella agricola.
Questa zona è stata divisa in due settori: Hanan (alta) e Hurin (bassa).
Il centro di questa divisione fisica è la plaza alargata costruita su terrazze a differenti livelli che si accordano al naturale declino della montagna.
Questa piazza è fiancheggiata a est e a ovest da due gruppi di costruzioni con strade a scalini per un totale di 3000, un sistema idraulico di canali molto complesso, delle piazzette e degli accessi, un insieme di costruzioni più o meno grandi che sono testimonianza di una notevole capacità ingegneristico-architettonica.
Rina e la nostra guida Yuli.
Le costruzioni sono rettangolari e di un piano; tutte seguono un disegno-base comune. Spesso se ne trovano alcune con tre sole pareti; queste ultime sono chiamate "Masma" o "Huayrana". Il portone e le finestre, secondo il modello architettonico incaico, sono trapezoidali, come pure le nicchie dei muri, in cui si collocavano gli idoli o altri oggetti. I tetti erano a uno o due spioventi, secondo la struttura della casa, ed erano coperti da tronchi d'albero e paglia ("ichu"). Nei punti critici dei muri erano inserite delle pietre, in modo tale da assicurare il tetto alla costruzione. Quasi tutte le pietre erano di granito e provenivano dalle zone vicine. Erano tagliate usando la tecnica incaica della scissione della pietra e, probabilmente, erano levigate con la sabbia. La finitura delle pietre era molto variabile; tra un edificio e l'altro e, a volte, perfino nel medesimo muro, si possono vedere differenze tecniche ed estetiche notevoli. Varie ragioni fanno pensare che originalmente i muri fossero ricoperti d'argilla; però anche solo con il taglio, la levigatura delle pietre e la loro unione, senza connessioni, si sono ottenute pareti di grande bellezza.
La perfezione delle pareti di Machu Picchu supera ogni immaginazione, tanto da dar origine a spiegazioni mitiche, come la leggenda secondo la quale l'uccello Kak'aqllu avrebbe subito il taglio della lingua per impedirgli di rilevare ciò che aveva scoperto: il segreto degli artigiani di Machu Picchu. Un’altra leggenda parla di una pianta magica le cui foglie avevano il potere di sciogliere la pietra, permettendo così di plasmarla con tanta perfezione nella forma desiderata.
Settore Haman
Attraverso la porta principale si accede alla zona urbana.
Passata la porta principale ci si trova in un complesso di costruzioni riguardanti laboratori e case di rango inferiore. Sono delle costruzioni di fattura comune ma che in passato erano intonacate e pitturate.
Il Tempio del Sole o El Torreon è a forma di un torrione ed è formato da blocchi finemente lavorati. Fu usato per le cerimonie riguardanti il solstizio d'estate.
Il torrione è costruito sopra la grande roccia, sotto la quale c'è una piccola grotta che è stata riempita completamente con pietre fini. Gli storici ritengono che possa essere il mausoleo di Pachacutec, l'mperatore considerato il fondatore dell'impero inca e colui che ha fatto costruire Machu Picchu.
La Residenza reale (palacio de Inca) è la più fine tra le costruzioni adibite ad abitazione. La più grande e la meglio disposta.
Include due abitazioni con grandi architravi monoliti e muri di pietra ben intagliati. Una di queste stanze ha l'accesso ad un bagno di servizio con scolo igienico.
Comprende anche un caravanserraglio per lama ed una terrazza. In questa c'è un affioramento monolitico.
Se si scende dalla residenza reale si trovano le sorgenti rituali.
L'acqua fu sempre considerata dagli Inca una specie di divinità e dappertutto si trovano fonti e vasche sacre.
L'acqua che alimentava questa città proveniva da condutture sotterranee che scendevano dalle montagne sovrastanti la zona urbana.
Lasciata la residenza reale, attraverso una scalinata che affianca un gruppo di abitazioni, si arriva al complesso del gruppo sacro o piazza sacra dove si svolgevano le principali cerimonie.
Qui troviamo: il tempio principale, il tempio delle tre finestre e la casa del sacerdote "camera di los ornamentos".
Il Tempio Principale.
Questo tempio è in granito bianco, composto da blocchi di pietra tagliati in forma rettangolare.
Si crede fosse il principale punto cerimoniale della città.
Il Tempio delle tre finestre.
Questo tempio, chiamato così per le sue tre finestre trapezoidali, è composto da muri con grandi blocchi poligonali.
L'Intihuatana.
Dalla piazza sacra, dopo una scalinata di 78 gradini ,si arriva al settore dell'Intihuatana.
Nella lingua quequa, Inti vuol dire Sole, mentre Huata vuol dire legare, na serve per indicare il sostantivo, quindi l'intera parola potrebbe indicare il posto dove si cattura il sole.
Questa pietra ha la funzione di un vero e proprio orologio solare.
A mezzogiorno del 21 marzo e del 21 settembre, durante gli equinozi di primavera e di autunno, il sole, che ha raggiunto la sua massima altezza in cielo, si trova esattamente sopra il pilastro (questo è stato scolpito con una inclinazione tale da combaciare precisamente con la direzione da cui provengono i raggi solari) posto in cima alla pietra. In quel momento non viene proiettata alcuna ombra.
Settore Hurin (bassa)
Lasciata l'Hanan (città alta) ci dirigiamo verso l'Hurin (città bassa).
La Roca Sagrada è una pietra posta su un ampio piedistallo.
Segna l'estremo nord della città ed è il punto di partenza del sentiero per raggiungere Wayna Picchu.
L'ingresso al sentiero che porta in cima al Wayna Picchu.
Il gruppo dei tre portali
E' un ampio complesso architettonico dominato da tre grandi portali disposti simmetricamente ed in contatto tra di loro.
Questi sono orientati verso la piazza principale.
Fanno parte di questo complesso anche i sili e i laboratori.
Gruppo de los Morteros.
E' il più grande complesso della città nonostante abbia una sola porta di accesso.
Alcuni storici pensano fosse la casa delle donne scelte che si dovevano dedicare al servizio religioso ed all'artigianato fine.
In una abitazione di pietra ben lavorata si trovano due affioramenti di roccia tagliata a forma di mole circolare. Serviva, molto probabilmente, per macinare il grano.
Il complesso veniva usato anche per rituali poiché qui si trovano degli altari.
Il gruppo del Condor
E' un ampio gruppo di costruzioni. Include alcune grotte ad uso rituale e una pietra tagliata al centro di un ampio patio nella quale, alcuni storici, pensano di vedere la rappresentazione di un condor.
A sud del condor vi sono abitazioni d'elite.
Tra le abitazioni ed il patio del condor sono stati ritrovati dei resti di una costruzione di allevamento dei cuy (porcellini d'india).
L'ultimo sguardo a questa meravigliosa città degli Inca.