San Pietro in Uliveto


La Chiesa e il convento di S. Pietro in Oliveto sorgono sul Colle Cidneo, un tempo cosparso di rigogliose piante di ulivo (da cui deriva il titolo di San Pietro "in Oliveto"). E’ probabile che sia stata fondata sui resti di un edificio longobardo; ancora oggi sono visibili le tracce del nucleo medievale, in particolare la bella abside romanica dell’originaria chiesetta, commissionata dai monaci agostiniani nel sec. XII.

Nel Cinquecento Papa Eugenio IV assegna la chiesa e il monastero ai Canonici Regolari di S. Giorgio in Alga di Venezia: Essi ampliano la chiesa (di chiara impronta rinascimentale), l’adornano con splendide opere d’arte (specie di Paolo da Caylina il Giovane), e costruiscono i chiostri (su progetto dell’architetto A. Medaglia) e le sacrestie. Nel 1668 quest’Ordine viene soppresso e nel 1669 l’intero complesso viene acquistato dai Carmelitani Scalzi grazie a un generoso benefattore. La chiesa è arricchita da numerose opere d’arte dedicate ai Santi fondatori dell’Ordine (pregevoli le lunette sulla vita di S. Teresa d’Avila).

Negli anni del Governo della Repubblica bresciana (1798-1799) il monastero è trasformato in caserma e la chiesa saccheggiata di preziose opere. In epoca napoleonica il complesso passa al Seminario vescovile, che subisce una feroce rapina durante le Dieci Giornate (1849). Nel 1868 i Carmelitani Scalzi acquistano di nuovo chiesa e convento, li restaurano e dal giorno della Festa dei SS. Pietro e Paolo del 1872 vi fanno ritorno. La stessa festa celebrata con solennità ogni anno, richiama sempre innumerevoli persone.

 

Attualmente il convento, luogo di formazione della Provincia Veneta dell’Ordine, è un polo di attrazione per giovani, famiglie e singoli fedeli che intendono seguire più da vicino il ricco carisma del Carmelo.


Il Monastero





Cappella di San Barnaba Apostolo

La cappella intitolata a San Barnaba, dove, secondo la tradizione, questo Santo avrebbe dato inizio alla predicazione e avrebbe introdotto il popolo bresciano al nuovo credo e ai sacramenti.

Il pittore Paolo da Caylina di questa Cappella affrescò: il fronte esterno, il sottarco, la volta, e le pareti laterali della cappellaLa rappresentazione sul fronte è duplice: a sinistra Mosè riceve le tavole della legge da Dio Padre e a destra Gesù consegna le chiavi del Regno dei Cieli a San Pietro.



Le due scene sono interrotte da una iscrizione che riporta la dedicazione della cappella a Maria e, nello stesso tempo, indica questo luogo come quello in cui san Barnaba celebrò la sua prima messa in Brescia: «SACELLUM HOC VIRGINIS| MARIAE HONORE DEDICATUS| INTER BRIXIANAS ECCLESIAS| PRIMUM FUISSE EOQUE IN LOCO| BARNABAS CHRISTI APOSTULUS| PRIMUS DIVINA CELEBRASSE| MISTERIA PERHIBETUR».



San Barnaba che predica il Vangelo ai cittadini di Brescia


San Barnaba che impartisce i sacramenti del Battesimo e della Eucaristia







Sacrestia












La Chiesa




L'interno della chiesa appare di una severità scabra, spoglia di decorazioni nella volta, nella cupola e nelle pareti, tranne che nell'abside. L'aspetto piuttosto austero e crudo è dato anche dagli stessi colori prevalenti all'interno, grigio e bianco, che accentuano l'immediatezza delle forme e la loro coerenza formale, cosa comunque assolutamente comune in periodo rinascimentale. È difatti quest'ultimo aspetto che si rileva con maggiore facilità: le linee sono armoniche, gli archi, grandi e piccoli, sono a misura di compasso e verso il presbiterio paiono intrecciarsi, dando come risultato un ambiente mistico, di raccoglimento.


 

 

 

 

Altare dedicato a Santa Teresa del Bambin Gesù, ospita un quadro a olio del 1924 del pittore veneziano Francesco Novo.


La lunetta superiore raffigura Santa Teresa che, smarrita la strada durante un viaggio notturno, viene scortata da due angeli con una torcia in mano che le illuminano la via ed è opera di Francesco Paglia. 


 

L’ altare è dedicato a San Giovanni della Croce e reca una pala di Giuseppe Tortelli, autore locale a cavallo fra il Seicento e il Settecento.



 

La lunetta superiore è di Domenico Corretti e datata 1700, rappresentante la Madonna e San Giuseppe che appendono al collo di Santa Teresa una collana d'oro.


L’altare è dedicato a Santa Teresa di Gesù, con pala di Bernardo Strozzi raffigurante la celebre visione della santa del Cristo legato alla colonna. 



 La lunetta è di Angelo Trevisani, pittore settecentesco.









Sopra una cantoria in legno dipinto, posta sulla parete di sinistra del presbiterio, si trova l'organo Serassi del 1822; esso, rimaneggiato in seguito, è a tastiera unica di 50 tasti e pedaliera a leggio di 18, entrambe con prima ottava scavezza.









IL retro altare maggiore




L’altare ha la dedica alla Madonna del Carmine, con la pala di Giuseppe Tortelli e la statua di fine Ottocento di Righetti.

 

La lunetta superiore è del Tortelli e raffigura la visione che Santa Teresa ebbe dell'Inferno.






Natività di Maria (Pompeo Ghitti)




Natività di Maria (Pompeo Ghitti)