Jerash - prima parte
Con la sua storia di più di 6500 anni, Jerash è una delle più antiche città della Giordania. Situata a Nord sulle sponde dell’omonimo fiume, l’Antica Gerasa gode di una posizione di grande importanza strategica. Le prime tracce di insediamenti sono riconducibili al Neolitico, ma la sua espansione continuò nel corso dei secoli. Per primi furono i greci a colonizzarla a seguito delle grandi espansioni di Alessandro Magno, poi i grandi Imperatori Romani e infine i Persiani.
Nel 63 a.C. il generale Pompeo, la trasformò nella più importante città appartentente alla Decapoli del Vicino Oriente. Oggi Jerash è una delle più importanti attrazioni turistiche del paese. Infatti le sue strutture architettoniche e l’ottimo stato di conservazione sono fonte di innumerevoli studi di carattere archeologico.
L’arco di Adriano fu costruito nel 129 d.C. per commemorare la visita dell’imperatore romano. L’idea del monumento era di farlo divenire la porta meridionale della città. Tuttavia gli ampliamenti urbanistici che ne prevedevano l’integrazione alle mura non sono mai stati terminati. Si contraddistinguono a livello architettonico le quattro colonne poggiate su basamenti decorati con foglie d’acanto. Alla sommità, le colonne presentano capitelli di ordine corinzio che scandiscono la partizione della facciata greco-romana. A lato sono ancora presenti due delle quattro arcate minori che fungevano da ingresso. Al di sopra di esse, si possono ammirare due piccole edicole, con trabeazione e timpani indipendenti.
Ippodromo
Questa imponente struttura sorge a poca distanza dall’Arco di Adriano e rappresenta a pieno la cultura coloniale romana. Infatti grande importanza era data alle costruzioni pubbliche, destinate al divertimento e allo svago del popolo. L’Ippodromo di Jerash occupa un’area di 13000 mq con una lunghezza di 245 m e una larghezza di 52 m. Arrivava ad ospitare più di 15000 spettatori che assistevano a corse di cavalli, di bighe o rievocazioni di grandi battaglie. Al suo interno ospitava stalle, magazzini per lo stoccaggio del foraggio e camere dedicate alla preparazione degli spettacoli. I recenti restauri hanno riportato alla luce tutte le meraviglie strutturali di questo incredibile monumento. Ancora oggi, durante il Festival delle Arti e della Cultura di Jerash, questo luogo ospita gli spettacoli dove si rivivono gli antichi fasti della storia.
La porta meridionale
Eretta nel corso del II secolo d.C. è una delle quattro porte presenti in città. Sulle basi delle alte colonne sono scolpite decorazioni che riportano ghirlande di foglie di d’acanto simili a quelle della vicina porta di Adriano. Le possenti arcate ospitavano delle porte lignee intagliate che purtroppo non sono riuscite a conservarsi fino a noi. Ai lati, si innesca la poderosa cinta muraria che è stata ampliata e modificata più volte nel corso dei secoli. Gran parte delle sezioni visibili oggi risalgono all’epoca Bizantina, comprese le torri di guardia che si ergono a difesa della città.
Il Foro
Questa imponente opera pubblica è uno dei fiori all’occhiello della città e simbolo di tutto il sito archeologico di Jerash. Il Foro di forma ellittica collegava il Tempio di Zeus al Cardus Maximus, tramite una fila di 56 colonne di ordine Ionico e risalenti al I secolo d.C., che circondavano la grande piazza centrale lastricata di pietra calcarea.
Al centro di essa sono collocati due altari e una fontana risalente al VII secolo d.C.. Sulla sua funzione originale gli studiosi dibattono ancora oggi, alcuni pensano possa essere stato un luogo di culto altri il centro dedicato al commercio cittadino. Il fascino di questo luogo rivive ancora oggi durante il Festival di Arte e Cultura quando le luci si accendono su questa grande area colonnata.
Tempio dedicato a Zeus
L’altura che ospitava l’antico santuario risalente all’età del ferro venne riutilizzato dai romani per edificare uno dei più importanti monumenti di Jerash, il maestoso Tempio dedicato a Zeus. Costruito tra il 162 d.C. e il 163 d.C, si compone di una scalinata in pietra che conduce ad un’ampia terrazza panoramica. Da qui si gode di una splendida vista su tutto il sito archeologico.
I resti del tempio comprendono un vasto cortile porticato con un peristilio, in parte ancora ben conservato, e parte dei basamenti murari della cella sacra. Sebbene un terremoto distrusse quasi completamente il tempio, recenti scavi hanno riportato alla luce fregi e decorazioni di origine Nabatea. Questi ritrovamenti ben testimoniano il carattere multiculturale dell’Antica Gerasa.
Teatro sud
Il Teatro del Sud invece, fu costruito tra il 90 d. C. e il 92 d. C. dall’imperatore Domiziano. La sua capienza è di circa 5000 spettatori, in passato ospitava un palcoscenico costituito da due piani sovrapposti che riporta decorazioni e iscrizioni in greco.
La zona riservata ai posti a sedere era stata pensata per ottenere le migliori condizioni acustiche, così da percepire una voce o un suono in tutti i punti della platea (così come nel Teatro di Epidauro in Grecia). In passato grandi vele di tessuto sventolavano al di sopra degli spettatori per proteggerli dal caldo torrido e creando suggestivi giochi di luce e ombre. Sul fondo della scena dietro al palcoscenico spiccano delle edicole decorative che fungevano da scenografia permanente. Lo spazio centrale ai piedi del palco ancora oggi è utilizzata come fossa per l’orchestra, data la sua acustica eccellente. Infatti è in questo teatro che si svolgono gli spettacoli durante il Festival di Arte e Cultura di Jerash.
Cattedrale Bizantina dedicata ai Santi Cosma e Damiano
Un complesso situato nella parte alta della città ospita tre chiese di origine Bizantina. La prima, dedicata a San Giorgio, risale a 530 d.C. Questa ospitava degli splendidi mosaici, depredati durante la dominazione degli Omayyadi. Di poco successiva è la chiesa edificata in onore di San Giovanni Battista. La pianta a forma di “ferro di cavallo” circondava l’ampio pavimento, decorato con raffinati mosaici. Qui sono rappresentate alcune città egiziane che erano in contatto con Jerash. Infine, si giunge alla chiesa dedicata ai Santi Cosma e Damiano. Consacrata nel 533 d.C., possiamo ancora ammirare i mosaici zoomorfi della pavimentazione. Parte di essi sono stati asportati e trasferiti al Museo delle tradizioni popolari di Amman.
Tempio dedicato alla Dea Artemide
Questo tempio dedicato alla dea Artemide venne edificato tra il 150 d.C. e il 170 d.C.. Colpisce il visitatore per la bellezza delle sue 11 colonne corinzie, realizzate in pietra locale usando la tecnica a incastro e per la monumentale scalinata di accesso.
Una curiosità che spesso attira i turisti è che durante le giornate di vento queste colonne oscillano leggermente dando un senso di instabilità che cattura lo spettatore. Il tempio mutò più volte nel corso dei secoli la sua funzione, subendo pesanti modifiche a seconda dell’utilizzo. I segni di queste stratificazioni sono ben visibili aggirandosi tra le rovine, facendo del sito un vero e proprio libro di storia a cielo aperto. Infine, durante la dominazione araba il tempio fu trasformato in fortezza per far fronte alle invasioni crociate. Seppur pesantemente danneggiato, oggi è senza dubbio una delle cose da vedere a Jerash.
Il Teatro del Nord costruito nel 165 d.C. è il più piccolo dei due, la sua funzione cambiò più volte nel corso dei secoli fungendo anche da parlamento in occasioni di assemblee. Si compone di una ampia gradinata in grado di ospitare fino a 1600 spettatori e di un un proscenio monumentale che riporta iscrizioni in greco e in latino. Gli interventi di restauro hanno riportato alla luce l’antico splendore del granito rosa locale di cui è composto. A partire dal V secolo d.C. il teatro cadde in disuso. Evidenti prove di smantellamento testimoniano che le dominazioni Bizantine e successivamente quella degli Omayyadi sfruttarono il teatro come cava.