Monte Nebo
Il monte Nebo è una cresta montuosa alta circa 817 metri s.l.m., in quella che è attualmente la Giordania occidentale. La vista dalla sua sommità, nei pressi del villaggio di Faysaliyya (7 km a ovest di Madaba) permette di godere del panorama della Terra Santa e, a settentrione, una più limitata visuale della valle del Giordano. La città cisgiordanica di Gerico è normalmente visibile dalla vetta, come pure Gerusalemme nelle giornate nitide.
Secondo il capitolo conclusivo del Deuteronomio, il monte Nebo è quello sul quale il profeta ebraico Mosè ebbe la visione della Terra Promessa che Dio aveva destinato al Suo Popolo Eletto.
«Poi Mosè salì dalle pianure di Moab sul monte Nebo, in vetta al Pisga, che è di fronte a Gerico. E il Signore gli fece vedere tutto il paese: Galaad fino a Dan, tutto Neftali, il paese di Efraim e di Manasse, tutto il paese di Giuda fino al mare occidentale, la regione meridionale, il bacino del Giordano e la valle di Gerico, città delle palme, fino a Soar.» (Deuteronomio, 34:1-3)
Secondo le tradizioni ebraico-cristiane, Mosè fu sepolto su questa montagna dallo stesso Dio, ma il sito rimase sconosciuto. Gli studiosi seguitano a discutere se la montagna attualmente nota come Nebo sia la stessa montagna cui ci si riferisce nella Torah.
Sul punto più elevato della montagna, Syagha, una delle cinque cime del monte, sono stati scoperti nel 1933 i resti di una chiesa e di un monastero. La chiesa era stata costruita una prima volta nella seconda metà del IV secolo per commemorare il posto in cui Mosè morì. La chiesa rispetta la pianta tipica della basilica. Essa fu ampliata nel tardo V secolo e ricostruita del 597. Sei tombe sono state scoperte incavate nella roccia naturale al di sotto del pavimento a mosaico della chiesa. Nella cappella moderna un presbiterio edificato per proteggere il sito e per provvedere uno spazio per le devozioni, si possono vedere i resti de mosaici floreali costruiti in diversi periodo storici. Il più antico di essi è un pannello con una finta croce, ora collocato a est, sul muro meridionale.
La basilica conserva le sezioni più antiche dell'intero complesso: la navata e il presbiterio sono del 597, sulle fondamenta della chiesa del IV secolo.
Nel 2010 era in fase di ristrutturazione. Ora non è aperta al pubblico.
Accampamento beduino