Haridwar
Osservando la vita degli Indù sulla riva del Gange
La città di Haridwar, unica città sacra della regione dell’Uttarakhand, è definita la “porta degli dei” ed è uno dei sette gioielli in cui si esprime profondamente l’induismo. Questa città ha una forte valenza simbolica, molto importante per la spiritualità indiana. È proprio in questo luogo, infat che il sacro fiume Gange intraprende il suo viaggio che lo vede bagnare le città sante, dopo essere sgorgato dalle sorgenti Himalaiane e aver percorso tutto il tragitto che lo ha condotto fin qui. È la prima città che incontra. In questo luogo le sue acque sono limpide, questo sono scelte per il bagno purificatore. La tradizione indù afferma che, bagnarsi in queste acque, assicura la completa purificazione all’anima, permettendole di accedere alla liberazione del “Nirvana”. Il fiume Gange per gli induisti non è solo un fiume in India, è la Madre Divina, è considerata una dea che originariamente viveva in paradiso. Sempre secondo l’induismo, è proprio da Haridwar che si intraprende il percorso sacro verso il monte Kailash, al quale è attribuita la definizione di “porta del Paradiso”. Una leggenda racconta che fu proprio in questo luogo che un Garuda (uccello mitico, messaggero degli dei), portando una brocca in volo, fece cadere qualche goccia dell’acqua della vita, l’Amrita, la ricompensa più desiderata, cui tutti aspirano per ottenere il dono dell’immortalità.
All’interno della gerarchia religiosa indiana, Haridwar è ben più significativa di Rishikesh, che si trova più a nord. Ogni sera le acque del fiume si animano con le tremolanti fiammelle delle offerte che galleggiano sul Gange.
L’induismo, più che una religione, è un modo di vivere, è un’ortoprassi. La sua pratica non si basa su rigidi dogmi e, pur vantando una storia di grandi speculazioni filosofiche e teologiche, predilige un approccio esperienziale, quindi una ricerca diretta della Realtà.
Questa è la terza religione più diffusa con circa 950 milioni di aderenti in tutto il mondo. Non fa proselitismo poiché riconosce valide tutte le strade per arrivare alla Verità.
Osserviamo la vita delle persone sulla riva del Gange ed assistiamo alle immersioni secondo le loro usanze.
Gli induisti considerano il Gange il fiume sacro dell'India perché le sue acque hanno il dono di lavare i peccati e di condurre verso la salvezza.
Il Gange nasce dal ghiacciaio di Gangotri, nel distretto himalayano di Garhwal, nella zona nord-occidentale del subcontinente indiano. La sorgente sgorga dall’imboccatura di una caverna detta Gomukh, “bocca di vacca”, a significare e ribadire la purezza e la sacralità del fiume.
Da Rishikesh il Gange scorre verso valle ed entra nelle pianure ad Haridwar, detta anche porta del Gange.
Tempio Chandi Devi
E' un tempio indù dedicato alla dea Chandi Devi. Il tempio è situato in cima al Neel Parvat sulla sommità orientale delle colline Sivalik, la catena montuosa più meridionale dell'Himalaya. Per raggiungere questo tempio si usa la funivia. Il tempio è gestito dal Mahant che è il sacerdote che presiede il tempio;