Milano - Pinacoteca Brera
Questa Pinacoteca è una galleria nazionale d’arte antica e moderna, collocata nell’omonimo palazzo, uno dei complessi più vasti di Milano con oltre 24.000 metri quadrati di superficie.
Si trova all’interno di un palazzo del XVI-XVII secolo, costruito dai gesuiti sull’antico Monastero di Santa Maria di Brera degli Umiliati. I monaci crearono un centro culturale davvero completo, fondando una prestigiosa scuola, una biblioteca e un osservatorio astronomico.
Nel 1773, l’ordine dei gesuiti fu sciolto e l’Imperatrice Maria Teresa d’Austria fondò l’Accademia di Belle Arti. Nel 1882, la Pinacoteca si separò dall’Accademia e, da allora, la sua collezione crebbe notevolmente.
Le opere sono ordinate cronologicamente ed esposte in base alla scuola a cui appartengono, all'interno di 38 sale.
Al centro del cortile la statua di Napoleone come Marte pacificatore. Opera di Antonio Canova del 1811 (fusione in
bronzo). La statua reca la scritta: FR. RIGHETTI. ET. ALOYS. FIL. FEC. ROM. 1811. La monumentale statua in bronzo di Napoleone, alta 3 metri, fu commissionata nel
1807 a Canova da Eugenio di Beauharnais, vicerè d’Italia, dopo l’eccezionale risonanza che la statua in marmo di analogo soggetto, portata a termine nel 1806, aveva suscitato a Roma dove era
visibile nello studio dello scultore. La fusione fu realizzata nella citta eterna da Francesco e Luigi Righetti, in seguito direttore dell’Imperiale Fonderia, utilizzando il metallo dei cannoni
dismessi di Castel Sant’Angelo; il 20 agosto 1812 giunse a Milano trasportata su un carro costruito appositamente, e depositata in cassa nei portici nell’Accademia di Brera.
Per ordine del vicerè l’opera fu collocata nel cortile del Palazzo del Senato, in attesa che gli accademici
indicassero la migliore collocazione. La nudità della statua, infatti, destava molte perplessità, perché non era ritenuta adatta ad un luogo pubblico, né a una piazza poiché inusuale a Milano.
D’altra parte anche lo stesso Bonaparte non aveva apprezzato la scultura in marmo che Canova aveva scolpito raffigurandolo come Marte pacificatore, idealizzato nella “nudità eroica” delle
raffigurazioni antiche che lo assimilava ad una divinità o a un imperatore romano; al contrario Napoleone avrebbe preferito essere ritratto nelle sue vesti contemporanee di militare o comunque di
uomo politico.
Con la caduta dell’impero napoleonico, nel 1814 la fusione ritornò nel Palazzo di Brera per essere
conservata nei magazzini. Solo nel 1859, alla conclusione della II guerra d’Indipendenza che vide Milano liberata dagli austriaci grazie all’intervento di Napoleone III alleatosi con Vittorio
Emanuele II, il bronzo fu collocato al centro del cortile d’onore, su una base di legno. Finalmente nel 1865 la statua fu sistemata sul basamento in granito.
Raffaello Sanzio
Lo Sposalizio della Vergine
Caravaggio
Cena in Emmaus
Mantegna
Madonna dei Cherubini
Moretto
Angelo che offre una ghirlanda a Gesù bambino
Romanino
Presentazione di Gesù al Tempio
Paolo Cagliari detto il Veronese - Battesimo di Gesù
Tiepolo
Madonna del Carmelo
Tintoretto
Ritrovamento del Corpo di Sa Marco
Veronese
Cena in casa di Simone
Correggio
Adorazione dei Magi
Gentile Giovanni Bellini
S. Marco predica ad Alessandra d’Egitto
Alunno - Nicolò di Liberatore
Madonna in Trono col Bambino, Angeli e Santi (Polittico di Cagli)
Alvise Vivarini
Assunzione della Vergine
Alvise Vivarini
Il Redentore Benedicente
Andrea Mantegna
Polittico di San Luca
Bartolomeo Montagna
Madonna col Bambino in Trono tra San Francesco e San Bernardino da Siena
Andrea Montagna
Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti
Bartolomeo Montagna
San Gerolamo nel deserto
Bartolomeo Montagna
Madonna in trono col Bambino tra i santi Andrea, Monica, Orsola e Sigismondo
Boccaccino Camillo
Venere e Amore
Boccaccino Camillo
Madonna col Bambino in Gloria e i Santi Bartolomeo, Giovanni Battista, Alberto e Girolamo
Callisto Piazza
Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Battista e Girolamo
Canaletto
Canova
Calco in gesso della statua di Napoleone acquistato dal Beauharnais per l’Accademia di Brera. Nel 1809 il calco fu esposto nei saloni napoleonici della Pinacoteca braidense, ma con il ritorno degli austriaci fu smontato e nascosto nei magazzini dell’Accademia, da dove fu recuperato e ricollocato nel museo nel 2009, dopo un accurato restauro.
Cappella di Santa Caterina e Sant'Ambrogio
Sul lato sinistro del corridoio che dà l'accesso alla
Pinacoteca di Brera, è stata ricostruita la cappella del Mocchirolo (vedi foto a fianco), completa degli affreschi in cui sono ben avvertibili alcune caratteristiche dell'arte giottesca: senso
spiccato per la forma e per le masse, attenzione al dato realistico e alle espressioni, chiarezza espositiva e coerenza narrativa.
Monumento che documenta, coi suoi affreschi stupendamente
conservati, le tendenze dell'arte lombarda poco dopo la metà del Trecento, della evoluzione del realismo giottesco verso gli stilemi del Gotico Internazionale, come si può notare dalla
raffigurazione del committente e della sua famiglia sul lato destro della cappella.
Caravaggio
Cariani (Giovanni Busi)
Carlo Crivelli
Carracci Ludovico
Cavallino Bernardo
Cerano
Cerano - Giulio Cesare Procaccini - Morazzone
Cima da Conegliano
Correggio
Francesco Hayez
Gentile da Fabriano
Gian Battista Moroni
Giovanni Angelo
Giovanni Bellini
Giulio Campi