Chiesa di S. Ignazio di Loyola

Dedicata a Sant’Ignazio di Loyola, la seconda chiesa dei Gesuiti a Roma (dopo il Gesù) è di stile fortemente barocco. L’omonima piazza è un’opera teatrale rococò di Filippo Raguzzini (1728).

 

La chiesa fu costruita nel 1626 dal cardinale Ludovico Ludovisi, nipote di papa Gregorio XV, per celebrare la canonizzazione di Ignazio, fondatore dell’ordine dei gesuiti.


La maestosa chiesa barocca di S. Ignazio sorge sulla piazza omonima. La chiesa fu edificata adiacente al Palazzo del Collegio Romano e sostituì la cinquecentesca chiesa di “S. Maria Annunziata“, fortemente voluta da Vittoria Frangipane, marchesa della Tolfa, moglie di Camillo Orsini e nipote di Paolo IV. La chiesa dell’Annunziatina (così era popolarmente denominata) sorgeva pressappoco a metà dell’attuale via di S. Ignazio e fu costruita dall’architetto gesuita Giovanni Tristano nel 1567 affinché servisse al Collegio Romano. L’episodio alla quale è legata la storia di questa chiesetta, dandole sicuramente lustro ed onore, fu quello di accogliere e custodire, nel 1623, le spoglie di Gregorio XV, fino alla tumulazione definitiva nella chiesa di S. Ignazio. Già alla fine del Cinquecento, però, la piccola chiesa risultava insufficiente rispetto alle necessità del gran numero di collegiali. Il cardinale Ludovico Ludovisi, nipote di Gregorio XV, nel 1620 ebbe l’idea di erigere una chiesa importante in onore di S. Ignazio. Il progetto di realizzazione venne affidato ad Orazio Grassi che si avvalse dei disegni di Carlo Maderno, Paolo Martucelli ed Orazio Torriani: l’area per l’edificazione della nuova chiesa fu ricavata dalla parte vecchia del Collegio, quella donata dalla marchesa Frangipane, nella quale furono demoliti vari ambienti. La cerimonia della prima pietra avvenne nel 1626 e la chiesa fu aperta al pubblico, in via provvisoria, nel 1650, con l’interno parzialmente sbarrato fino alla prima linea della crociera: si dovettero attendere ancora ben 35 anni affinché fosse completata, anche se la cerimonia di consacrazione avvenne soltanto nel 1722. La facciata è a due ordini orizzontali: quello inferiore, scandito da colonne e paraste binate, presenta un portale centrale, inquadrato da due colonne con capitelli corinzi e fiancheggiato da due nicchie vuote, e due portale minori laterali; l’ordine superiore presenta un finestrone con due nicchie ai lati. Tra i due ordini corre la seguente iscrizione: “S(ANCTO) IGNATIO SOC(IETATIS) IESU FUNDATORI LUD(OVICUS) CARD(INALIS) LUDOVISIUS S(ANCTAE) R(OMANAE) E(CCLESIAE) VICE CANCELLAR(IUS) A(NNO) DOM(INI) MDCXXVI”, ovvero “A S. Ignazio fondatore della Compagnia di Gesù il cardinale Ludovico Ludovisi Vice Cancelliere di Santa Roma Chiesa nell’Anno del Signore 1626”. Un timpano con la croce, con sei candelabri e lo stemma Ludovisi, corona la facciata. L’interno presenta una pianta a croce latina, con un presbiterio absidato e sei cappelle laterali: a destra troviamo la Cappella di S. Cristoforo, la Cappella di S. Giuseppe o Cappella Sacripante, disegnata da Nicola Michetti e realizzata a spese del cardinale Giuseppe Sacripante, e la Cappella di S. Gioacchino; a sinistra la Cappella del Crocifisso, dove si trova un crocifisso del XVIII secolo, la Cappella di S. Francesco Saverio e la Cappella di S. Gregorio Magno.











Cappella Ludovisi e tomba di Gregorio XV






Gloria di Sant'Ignazio (1685) quadratura di Andrea Pozzo.