Palazzo Colonna - Terza Parte
Sala della Colonna Bellica
Questa sala prende il nome dalla colonna in marmo rosso antico, posta sopra un piedistallo.
La volta di questa sala fu affrescata da Giuseppe Chiari nel 1700 con l'Apoteosi di Marcantonio II Colonna, dove l'illustre membro della famiglia, comandante della flotta pontificia nella vittoriosa battaglia di Lepanto contro i Turchi del 1571, viene presentato in cielo alla Vergine.
Venere, Cupido e Satiro (Bronzino)
L'Allegoria della Notte (Ghirlandaio)
L'Allegoria dell'Aurora (Ghirlandaio) nel secondo quadro
Venere e Amore (Ghirlandaio)
Il Ratto delle Sabine (Bartolomeo di Giovanni)
e
La Riconciliazione Tra Sabini e Romani (Bartolomeo di Giovanni)
Sala Grande o Galleria
Scendendo la breve scala che permette di accedere alla galleria seguente, non si può non far caso alla palla di cannone entrata dalla finestra e rimasta incastrata su uno scalino, quando fu sparata dal Gianicolo dall'esercito francese del Generale Oudinot, entrato da Porta S. Pancrazio per soccorrere Pio IX nel 1849 durante la Repubblica Romana.
La Grande o Galleria è un gioiello del barocco romano degno di confrontarsi con i saloni della Reggia di Versailles (che venne costruita più tardi).
Questo salone è ripartito da lesene corinzie binate, tra le quali si trovano stucchi dorati con trofei e panoplie, è lungo 76m, largo 13m e alto 10m.
Lungo le pareti sono allineate statue di divinità e di figure del mondo classico.
La volta è dedicata a Marcantonio II è stata affrescata da Giovanni Coli e Filippo Gherardi per la parte figurativa, e da Paul Schor per la parte decorativa.
Questa è divisa in tre parti, ognuna delle quali descrive un episodio del grande momento storico che ha coinvolto il grande comandante. Nella prima parte Marcantonio II Colonna riceve l'incarico del comando della flotta pontificia da Pio V, in quella centrale è raffigurata la battaglia vittoriosa contro la flotta turca, e nella terza si celebra il trionfo di Marcantonio, su un cavallo bianco donatogli dal Pontefice, dalla Basilica di S.Pietro alla Chiesa di S.Maria in Aracoeli.
Sopra le consolles si trovano quattro specchiere veneziane decorate da putti di Carlo Maratta e fiori di Mario de' Fiori e G.Stanchi.
Le consolles dorate e intagliate con Turchi prigionieri, realizzate su disegno di Paul Schor, ricordano il trionfo del valoroso comandante delle truppe pontificie vittorioso a Lepanto.
Allegoria della Pittura, della Musica, della Poesia e della Scultura (Anonimo Romano del XVII sec.)
Maddalena in Gloria sorretta dagli Angeli (G. Lanfranco)
Carità Romana o Cimone e Pero (A. Gherardi)
Sala dei Paesaggi
Chiamata così per l'esposizione alle pareti di tele a soggetto bucolico di G.Dughet.
La volta della sala fu affrescata alla fine del '600 da Sebastiano Ricci con l'Allegoria della Battaglia di Lepanto.
Lo scrigno in ebano e avorio venne realizzato dai fratelli Steinhart, ed è decorato con scene tratte dall'Antico Testamento e dal Nuovo Testamento.
Scrigno in legno di sandalo e pietre dure riproduce una villa romana dell'epoca.
Sala dell’Apoteosi di Martino V
Oddone Colonna fu l'unico membro della famiglia a divenire papa l'11 novembre del 1417, giorno di S. Martino, ed è per questo che prese il nome di Martino V.
l Mangiafagioli (A. Carracci)
Madonna col Bambino assopito, S. Anna e S. Giovannino (Bronzino)
S. Agnese (G. Reni)
Sacra Famiglia con S. Sebastiano, S. Girolamo e la Maddalena (P. Bordone)
Suonatrice di liuto e amorino (P. Micheli)
S. Girolamo penitente nel deserto (Perugino)
Resurrezione Di Lazzaro (Salviati Francesco)
Ratto d'Europa (F. Albani)
La tela di Benedetto Luti dipinta nel 1709 raffigura nel centro del soffitto della sala la Presentazione in cielo di Papa Martino V.
La Sala dei Ricami
Prende il nome dalla tappezzeria "all'indiana" del XVII secolo che ricopre le pareti
Questo baldacchino affisso ad una parete è stato realizzato per il matrimonio di Filippo II Colonna e di Olimpia Pamphilj del 1697, ed è per questo che porta gli stemmi delle due nobili famiglie.
La tappezzeria è stata tessuta con la tecnica del filo d'oro e seta.
E' esposto in questa sala il quadro relativo all'Assedio a Casale Monferrato (G. M. Tamburini).