Andalusia

L'Andalusìa, detta in spagnolo Andalucia, è una delle diciassette comunità autonome della Spagna. È composta da otto province: Almería, Cadice, Cordova, Granada, Huelva, Jaén, Malaga e Siviglia, capoluogo della comunità autonoma dell'Andalusia. È la più popolata comunità autonoma della Spagna con 8 403 350 abitanti (2017) e la seconda più estesa. Si costituì in comunità autonoma in base al secondo articolo della Costituzione spagnola del 1978, che riconosce e garantisce il diritto all'autonomia delle nazionalità e delle regioni spagnole. La storia dell'Andalusia deriva da un processo complesso che raccoglie nel tempo popoli e culture diverse, per il passaggio di iberi, fenici, cartaginesi, romani, vandali, visigoti, bizantini e arabi. 


La bandiera dell’Andalusia

La Arbonaida


La bandiera dell'Andalusia è stata approvata durante dall’Asamblea de Ronda del 1918 ed è regolata dall’articolo 3.1 dello Statuto di Autonomia dell'Andalusia. Secondo tale articolo essa è formata da tre bande orizzontali di uguali misure, bianca quella centrale e verdi quelle ai bordi. In posizione centrata è presente lo stemma dell'Andalusia. due colonne bianche con capitello giallo, ercole in piedi vestito con pelli di leone tra due leoni: uno accucciato e uno rampante.  


Ronda


La città antica conserva gli edifici di origine araba con strade strette e tortuose. La città è anche nota per avere la più antica Plaza de toros di Spagna per lo spettacolo della corrida, famosa anche per la sua rinomata scuola di equitazione. Ronda fu fondata, come conseguenza della seconda guerra punica, durante la campagna che il generale romano Scipione comandò contro i cartaginesi che dominavano la Penisola Iberica alla fine del III secolo a.C.

Nel V secolo, con la fine dell'Impero Romano, la città fu presa dai suevos al comando di Rechila, passando successivamente per un periodo bizantino, nel quale Acinipo fu definitivamente abbandonata, finché Leovigildo la integrò nel regno visigoto.

Nel 711 ci fu l'invasione musulmana della penisola iberica e, nel 713, aprì le porte, senza combattere, al capo berbero Zaide Ben Kesadi El Sebseki. La città cambiò nome in Izn-Rand Onda (la città del castello) diventando la capitale della provincia andalusa di Takurunna.

Con la dissoluzione del califfato di Cordova, Ronda si convertì in un regno Taifa indipendente, retto da Abu Nur Hilal ben Abi Qurra: durante questo periodo venne costruita la maggior parte del patrimonio monumentale islamico di Ronda.

Il periodo islamico della città terminò quando, il 22 maggio 1485, il re Ferdinando il Cattolico riuscì a prenderla dopo un prolungato assedio, strappandola al Sultanato di Granada. Molti monumenti eretti dai musulmani furono rimodellati adeguandosi alla nuova situazione. Da questo momento iniziò un periodo fiorente che la fece crescere estendendosi con nuovi quartieri come quelli di Mercadillo e San Francisco, mentre il vecchio nucleo arabo venne denominato La Ciudad (La Città).

Nel 1572 venne fondata la Real Maestranza di Cavalleria di Ronda con finalità di allenamenti per la difesa e le guerre del regno. Nel XVIII secolo furono fatte importanti costruzioni tra i quali il Ponte Nuevo, che è diventato il simbolo della città, e la Plaza de toros. A partire da questa epoca si crearono i miti romantici dei bandoleri e dei toreri. Il Castello del Laurel, fortezza di Ronda, venne abbattuto dai francesi nella loro ritirata. Durante l'Ottocento e il Novecento l'attività economica di questa cittadina continuò ad essere prevalentemente rurale, essendo il punto centrale dei paesi della Serranìa e avendo il momento di massimo splendore all'inizio del Novecento con l'avvento della ferrovia.

Nel 1918 si celebrò l'Assemblea di Ronda, nella quale venne deciso l'attuale disegno della bandiera, l'inno dell'Andalusia ed il suo stemma. 


Ronda è un comune spagnolo di 36.827 abitanti situato nella comunità autonoma dell'Andalusia.

 È una delle più antiche e belle cittadine andaluse che, in parte, conserva la sua antica struttura araba. È situata su un pianoro a strapiombo verso occidente elevato a 200 metri sulla sottostante pianura nella regione detta Serranía. Una profonda impressionante spaccatura (tajo), su una larghezza di 60-80 metri e con uno strapiombo di 160 metri sul torrente Guadalevín, divide la città in due parti unite dal Puente Nuevo costruito nel 1784-88. Altri due ponti sono: uno di costruzione romana (Puente de San Miguel) e uno di origine araba (Puente Viejo) ricostruito.





Puente nuevo

 

Il Puente Nuevo è un ponte che sovrasta il burrone "el Tajo" e il fiume Guadalevín, unendo le due estremità della città di Ronda.   Questo ponte è il simbolo principale di Ronda ed è alto 120 metri. La sua costruzione iniziò nel 1751 e durò fino al 1793.


Puente Viejo

Questo ponte si trova verso la zona vecchia della città e dove la profondità della gola diminuisce.

 

E’ situato vicino all’Arco di Filippo V e di origine araba, con la sua unica arcata decisamente meno imponente ed è più piccolo rispetto al Ponte Nuovo.





Puente de San Miguel

 Questo ponte è di costruzione romana e si affaccia sui resti dei famosi Baños Arabes (bagni arabi).


Chiesa di Nostra Signora della Mercede

 

Si tratta di ciò che resta del monastero Merced costruito nel 1585, cioè la chiesa conventuale e l'orto.

 

Nella facciata si osservano alcuni particolari dettagli, come l'utilizzo di ornamenti dai motivi vegetali, simboli medievali di ricchezza, oltre a vari diamanti nelle giunzioni. 




Plaza de Toros


 

 

La Plaza de toros di Ronda è uno storico edificio in stile neoclassico.

 L'arena è stata costruita tra il 1779 e il 1784], è una delle più antiche plaza de toros spagnole e soprattutto la prima dove si svolse una corrida. È anche la più antica tra quelle costruite interamente in pietra. Con i suoi 66 metri, possiede il terreno di combattimento più grande ed è  la arena più grande per quanto riguarda la capienza che conta 5.000 posti a sedere.

Oltre che per la sua antichità riveste una particolare importanza nella storia della corrida: qui si sviluppò infatti il cosiddetto "stile di Ronda", che si contrappone allo "stile di Siviglia" e che ha tra i suoi pionieri il torero Pedro Romero, considerato tra i "padri" della corrida moderna.

 

Qui si svolge ogni anno, in settembre. la corrida goyesca, che attira numerosi visitatori e tiene incollati numerosi spettatori davanti ai televisori. L'edificio è anche sede della Real Maestranza de Caballería di Ronda ed ospita il Museo Taurino. L'esposizione è suddivisa in varie sezioni, tra cui una dedicata alle dinastie di toreri, una alla corrida moderna, e una al toro nella cultura popolare.





Scultura raffigurante un toro all'esterno dell'arena









La chiesetta ove il torero si tratteneva in preghiera prima della corrida.







Il Museo





Chiesa di Nostra Signora della Paz – Patrona di Ronda





Chiesa di Nostra Signora dell’Aiuto


Bagni Arabi

Questi sono situati nell'antico quartiere della Ronda andalusí, attuale quartiere di San Miguel, sono alimentati dalle acque del vicino ruscello delle Culebras, attraverso un sofisticato sistema idraulico imperniato sulla tradizionale ruota araba.

Furono costruiti alla fine del XIII secolo durante la dominazione dei Mori.

 

Per i Mori i bagni erano molto più di un luogo di piacere, poiché erano affiancati da una moschea, questo era il luogo adatto dove la gente poteva fermarsi per purificare il corpo prima di entrare nella moschea per purificare l’anima.









Piazza di Spagna










Il Palazzo Mondragón, noto anche come Palazzo del Marchese di Villasierra. La storia narra che fosse la residenza del re Abbel Malik o Abomelic, figlio del sultano del Marocco Abul Asan. Pochi anni dopo la morte di Abomelic, il regno di Ronda divenne dipendente da quello di Granada. In questo palazzo risieduto l'ultimo governatore musulmano Hamet el Zegrí





















Plaza del socorro