Pistoia - San Giovanni fuoricivitas
La chiesa di San Giovanni Evangelista di Pistoia è chiamata con l’appellativo fuorcivitas per ricordare che la chiesa, nel momento della sua fondazione si trovava fuori alle mura della città.
Molte persone pensano che in origine il sito fosse occupato da una chiesa eretta dai Longobardi. Le prime informazioni storiche documentate della chiesa risalgono al 1119, anno in cui il vescovo Ildebrando la definì in rovina. L’edificio, che oggi è possibile visitare, fu iniziato poco dopo ed i lavori finirono intorno al 1344.
Il fianco nord viene considerato la facciata perché il lato meridionale rimane nascosto a causa degli edifici intorno. Inoltre il fianco nord riporta al centro un portale con l’architrave scolpito e firmato dal maestro Gruamonte, uno dei principali protagonisti della scultura romanica a Pistoia. Gruamonte raffigurò sull’architrave l’Ultima Cena (1166), rappresentando Gesù e undici apostoli a tavola e Giuda davanti a Gesù più in basso, per mettere in evidenza le sua estraneità dal gruppo. La facciata è rivestita da linee verdi e bianche, in serpentino di Prato e marmo bianco, che rappresentano la parte più caratteristica della decorazione esterna della chiesa e richiamano le decorazioni della scuola pisana.
All’interno della chiesa è possibile vedere l’acquasantiera marmorea al centro della navata, realizzata in parte da Giovanni Pisano e in parte da Nicola Pisano. Nella parete meridionale si trova il Pergamo di Fra’ Guglielmo da Pisa (si pensa che ci sia stata una collaborazione con Arnolfo di Cambio), che fu ultimato intorno al 1270.
Taddeo Gaddi che dipinse il polittico con la Madonna in Trono tra i santi Jacopo, Giovanni Evangelista, Pietro e Giovanni Battista.
Durante il Trecento, la Chiesa di San Giovanni si arricchì con i lavori dei migliori artisti del tempo: Fra' Guglielmo da Pisa che scolpì i rilievi del pulpito con le Storie di Cristo e della Vergine, impreziosite da paste vitree policrome e da rifiniture cromatiche.