Chiesa Orsanmichele
Orsanmichele è un nome piuttosto lungo per una chiesa, con tre parole diverse che si fondono in un unico termine. Documentato per la prima volta nel 895 come oratorio di San Michele, era circondato dall'orto appartenente all'omonimo monastero benedettino. Si dice che in epoca romana, nel luogo dove oggi sorge il complesso monumentale, fosse stato edificato un tempio dedicato ad Isis, la dea egizia della fertilità, venerata dai Greci e dai Romani che la ritenevano essere la Dea Suprema creatrice dell'universo. L'austera parte esterna della chiesa rivela che l'edificio si sviluppa su tre piani, un pò come se fosse un palazzo di uffici, e rappresenta una fusione di semplici pareti in pietra serena, complicati archi e finestre in stile gotico, nicchie esterne che proteggono varie sculture. La struttura fu distrutta intorno al 1239 e verso il 1290 Arnolfo di Cambio fu incaricato di costruire una loggia per il mercato; quest'ultima, fatta di legno, fu nuovamente e pesantemente danneggiata durante un incendio e costruita di nuovo nel 1336 come luogo di conservazione delle granaglie per il mercato, su commissione della Compagnia della Seta. L'architettura della loggia era caratterizzata da ampie aperture a forma di arco per il grano del mercato, la paglia ed i cereali; il secondo piano era dedicato agli uffici, mentre il terzo ospitava uno dei magazzini di cereali della città, dove erano stivate le scorte per resistere in caso di carestia o assedio. All'interno della struttura originale della loggia, una delle colonne supportava l'immagine della Madonna, a cui venivano attribuiti diversi miracoli. L'immagine fu danneggiata durante l'incendio e sostituita con una nuova "Madonna delle Grazie" dipinta da Bernardo Daddi. Nel corso degli anni, i pellegrini cominciarono a riversarsi nella loggia per visitare e pregare dinanzi alla Madonna, la cui "nuova" immagine sembrava essere autrice di ancor più eventi miracolosi durante la peste del 1348. A questo punto, con il costante flusso di nuovi fedeli, la loggia non poteva più essere vista come un luogo legato al mercato, ma piuttosto un luogo di fede; fu così che fu trasformata in una chiesa ed il mercato fu, di conseguenza, spostato altrove. Nel 1339 fu deciso che ognuna delle principali Arti (le corporazioni rappresentanti le varie arti ed i mestieri di Firenze) approntasse la statua del proprio santo patrono nei tabernacoli che decoravano l'esterno. Per una fortunata coincidenza, queste opere non furono completate fino all'epoca in cui il Rinascimento non fu nel suo massimo splendore, il che significa che furono commissionate ad artisti del calibro di Verrocchio, Ghiberti, Donatello e Luca della Robbia. La maggior parte delle nicchie che ospitavano i santi oggi sono vuote o adornate con delle copie, mentre gran parte delle sculture si trova nei due piani superiori del Museo di Orsanmichele.
Al centro si trova il tabernacolo dell'Orcagna (1348-59) che ospita il bellissimo dipinto Madonna con Bambino di Bernardo Daddi, a cui furono attribuiti i molti miracoli.