Esplorando Siena
I documenti storici ci descrivono la fondazione di Siena, come colonia romana nel IV secolo a.C. Siena, al tempo dell'Imperatore Augusto, era nota come Saena Iulia.
All'interno del centro storico senese sono stati ritrovati dei siti di epoca etrusca, che possono far pensare alla fondazione della città da parte degli etruschi. Secondo autorevoli studi infatti il nome Siena può derivare dal gentilizio etrusco Saina/Seina, attestato epigraficamente a Montalcino, Chiusi e Perugia.
Il primo documento noto della comunità senese risale al 70 a. C., in questo atto si legge che il senatore Manlio Patruito riferì a Roma di essere stato malmenato e ridicolizzato con un finto funerale durante la sua visita ufficiale a Siena Iulia, piccola colonia militare della Tuscia. Il Senato romano decise di punire i principali colpevoli e di richiamare severamente i senesi a un maggiore rispetto verso l'autorità romane.
Dell'alto Medioevo non si hanno documenti che possano illuminare intorno ai casi della vita civile a Siena. C'è qualche notizia relativa alla istituzione del vescovado e della diocesi, specialmente per le questioni sorte fra il Vescovo di Siena e quello di Arezzo, a causa dei confini della zona giurisdizionale di ciascuno: questioni nelle quali intervenne il re longobardo Liutprando, pronunciando sentenza a favore della diocesi aretina. Ma i senesi non furono soddisfatti e pertanto nell'anno 853, quando l'Italia passò dalla dominazione longobarda a quella franca, riuscirono ad ottenere l'annullamento della sentenza emanata dal re Liutprando. Pare che al tempo dei Longobardi Siena fosse governata da un rappresentante del re, un certo Gastaldo che fu poi sostituito da un Conte imperiale dopo l'incoronazione di Carlo Magno. Il primo conte di cui si hanno notizie concrete fu Winigi, figlio di Ranieri, nell'867. Dopo il 900 regnava a Siena l'imperatore Ludovico III, il cui regno non durò così a lungo, dal momento che nel 903 le cronache raccontano di un ritorno dei conti al potere sotto il nuovo governo del re Berengario.
Siena si ritrova nel X secolo al centro di importanti vie commerciali che portavano a Roma e, grazie a ciò divenne un'importante città medievale. Nel XII secolo la città si dota di ordinamenti comunali di tipo consolare, comincia a espandere il proprio territorio e stringe le prime alleanze. Questa situazione di rilevanza sia politica che economica, portano Siena a combattere per i domini settentrionali della Toscana, contro Firenze. Dalla prima metà del XII secolo in poi Siena prospera e diventa un importante centro commerciale, tenendo buoni rapporti con lo Stato della Chiesa; i banchieri senesi erano un punto di riferimento per le autorità di Roma, le quali si rivolgevano a loro per prestiti o finanziamenti.
Alla fine del XII secolo Siena, sostenendo la causa ghibellina si ritrovò nuovamente contro Firenze di parte guelfa: celebre è la vittoria sui toscani guelfi nella battaglia di Montaperti del 1260, ricordata anche da Dante Alighieri. Ma dopo qualche anno i senesi ebbero la peggio nella battaglia di Colle Val d'Elsa del 1269, che portò in seguito, nel 1287, all'ascesa del Governo dei Nove, di parte guelfa. Sotto questo nuovo governo, Siena raggiunse il suo massimo splendore, sia economico che culturale.
Dopo la peste del 1348, cominciò la lenta decadenza della Repubblica di Siena, che comunque non precluse la strada all'espansione territoriale senese, che fino al giorno della caduta della Repubblica comprendeva un terzo della Toscana. La fine della Repubblica Senese, forse l'unico Stato occidentale ad attuare una democrazia pura a favore del popolo, avvenne il 21 aprile 1555, quando la città, dopo un assedio di oltre un anno, dovette arrendersi stremata dalla fame, all'impero di Carlo V, spalleggiato dai medicei, che successivamente cedette in feudo il territorio della Repubblica ai Medici, Signori di Firenze, per ripagarli delle spese sostenute durante la guerra. Per l'ennesima volta i cittadini senesi riuscirono a tenere testa ad un imperatore, che solo grazie alle proprie smisurate risorse poté piegare la fiera resistenza di questa piccola Repubblica e dei suoi cittadini.
Dopo la caduta della Repubblica pochi senesi guidati dall'esule fiorentino Piero Strozzi, non volendo accettare la caduta della Repubblica, si rifugiarono in Montalcino, creando la Repubblica di Siena riparata in Montalcino, mantenendo l'alleanza con la Francia, che continuò ad esercitare il proprio potere sulla parte meridionale del territorio della Repubblica, creando notevoli problemi alle truppe imperiali. Questa Repubblica visse fino al 31 maggio del 1559 quando fu tradita dagli alleati francesi, che, concludendo la pace di Cateau-Cambrésis con l'imperatore Carlo V, cedettero di fatto la Repubblica ai Medici.
Vedute di Siena dal Facciatone
Piazza del Campo
Siena, situata nel cuore della Toscana e circondata da colline, è una delle città medievali più belle d' Italia. Fulcro della città è la famosa Piazza del Campo, dalla particolare forma a conchiglia, nella quale si tiene il celebre Palio, uno degli appuntamenti più importanti per tutti i senesi.
Il Palio di Siena è un'appassionata corsa di cavalli che si svolge ogni anno, in 2 Luglio (Pallio di Provenzano in onore della Madonna di Provenzano), ed il 16 Agosto (Pallio dell’Assunta) e le sue origini sembrano risalire addirittura al seicento. Le contrade che partecipano al Pallio sono diciassette : Istrice, Onda, Bruco, Nicchio, Leocorno, Lupa, Pantera, Selva, Tartuca, Torre, Valdimontone, Aquila, Oca, Chiocciola, Giraffa, Civetta e Drago. Solo 10 contrade partecipano ad ogni Pallio. Ogni anno partecipano di diritto al Palio le sette contrade escluse l'anno precedente (in questo caso le due 'carriere', quella di Luglio e quella di Agosto, sono da considerarsi completamente indipendenti), le altre tre vengono sorteggiate fra le partecipanti dell'anno prima. Ad ogni rione viene assegnato per sorteggio un cavallo dei 10 selezionati tra quelli fisicamente idonei. L'assegnazione avviene la mattina del 29 giugno per il Palio di luglio, del 13 agosto per quello di agosto: è la Tratta, il primo appuntamento di una Festa che dura 4 giorni. La Carriera (la corsa) è preceduta da sei corse di prova, che si svolgono tre la mattina e tre la sera dei quattro giorni, durante le quali il fantino, scelto dalla Contrada, prende dimestichezza con il cavallo. L'ultima delle prove di sera è chiamata Prova Generale mentre l'ultima prova in assoluto, corsa la mattina del Palio, è detta Provaccia. La corsa del Palio consiste in tre giri di Piazza del Campo. Vince la Contrada il cui cavallo, con o senza fantino, arriva primo al termine dei tre giri.
Contrada Capitana dell’Onda
Siena secondo la leggenda fu fondata da Senio, figlio di Remo, ed in città si trovano diverse statue raffiguranti i mitici Romolo e Remo allattati dalla lupa. Piazza del Campo è il nucleo centrale di Siena fin dal tempo dei Romani, che qui avevano il loro Foro.
La piazza fu ripavimentata durante il Governo dei Nove, un gruppo semi-democratico al potere tra il 1287 ed il 1355, con una suddivisione in nove sezioni in memoria del Governo e simboleggia il mantello della Madonna che protegge la città.
Il Campo è dominata dal rosso Palazzo Pubblico e dalla sua torre, chiamata Torre del Mangia. Il Palazzo Pubblico, così come il Duomo di Siena, fu costruito durante il Governo dei Nove, che fu il periodo di massimo splendore economico e culturale di Siena. Il Palazzo ancora oggi ospita gli uffici del Comune, analogamente a Palazzo Vecchio a Firenze. Dal cortile interno al Palazzo si accede al Museo Civico ed alla Torre del Mangia, in cima alla quale, saliti i 500 gradini, si gode di una splendida vista sulla città.
Cappella di Piazza
Alla base della Torre del Mangia, si trova la Cappella di Piazza, costruita tra il 1352 ed il 1376 in onore della Vergine Maria come ringraziamento della popolazione per esser riuscita a scampare agli effetti della "Peste Nera" del 1348.
I lavori per la Cappella iniziarono nel 1325 su disegno di Domenico d’Agostino, ma venne compiuta nel 1376 da Giovanni di Cecco in forme gotiche. I pilastri d’angolo furono più volte ricostruiti assumendo la loro forma attuale nel 1376.
Un secolo dopo, allo scultore Antonio Federighi nel 1463-68, venne affidata la decorazione del coronamento, caratterizzata da arcate rinascimentali, sostituendo così la semplice tettoia che vi poggiava. Le statue, poste nelle nicchie ai pilastri sono di mediocre fattura, realizzate probabilmente nel tardo Trecento (di cui s’ignora l’autore).
L’affresco posto sopra l’altare – molto deteriorato – fu dipinto tra il 1537 e il 1539 da Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma (trasferitosi a Siena nel 1501).
La cancellata in ferro battuto che cinge la Cappella, è di Conte di Lello Orlandi, i plutei posti sopra sono del secolo XIV, tranne i due anteriori che sono rifatti.
Fonte Gaia
Si tratta della fontana collocata nel punto più alto della piazza: fu chiamata così per ricordare la gioia dei senesi nel momento in cui l'acqua sgorgò per la prima volta in Piazza del Campo. La fontana ricopre un importante valore artistico per l'intera città: realizzata in marmo da Jacopo della Quercia con una serie di statue e bassorilievi tra il 1409 e il 1419, viene considerata una delle maggiori espressioni artistiche e sculturali del Quattrocento italiano. Oggi nella piazza si trova una copia della fontana, realizzata da Tito Sarrocchi nel 1869. I marmi originali sono custoditi all'interno del Museo dell'Ospedale di Santa Maria della Scala.
Questa fontana è opera di Jacopo della Quercia. La sua esecuzione avvenne dal 1414 al 1419.
Jacopo concepì la fonte ispirandosi alla tradizionale struttura delle fonti pubbliche senesi del Medioevo. Questa fontana assume le sembianze di un grande altare in marmo, è costituita di un bacino rettangolare circondato da tre parti da un alto parapetto, di cui i lati corti recano a bassorilievo la Creazione di Adamo e la Cacciata dall’Eden invece, sui pilastri anteriori, due statue femminili rappresentanti, secondo la tradizione, Rea Silvia e Acca Larenzia, in omaggio alle mitiche origine romane della città, mentre nel lato più lungo domina al centro, la Madonna col Bambino circondata dalle allegorie delle Virtù.