Efeso
Efeso venne ricostruita molte volte. La prima fu sul golfo formato dal fiume Kucup Menderes anticamente detto Kaistros. Questo posto al centro della Ionia, era molto fertile e con un clima mite quindi fu spesso occupato da diversi popoli. Non solo si trovava in un punto che congiungeva l’Occidente con l’Oriente, ma era anche il crocevia tra Mileto e la Ionia. In questa regione fiorirono e si svilupparono le belle arti, le scienze e molti filosofi vi nacquero e vi abitarono. Agli inizi le città Ioniche avevano una forte impronta religiosa, ma poi con l’andar del tempo si organizzarono bene politicamente. Non si sa chi fondò Efeso ne quando. La prima notizia ci viene da una iscrizione del 2000 a, C, trovata vicino al tempio della dea Madre Cibele che più tardi venne chiamata Artemide.
Nell’XI secolo a. C. fu conquistata dagli Ioni e il loro re fondò la città sulla costa ed era una città tipica ionica. Di questa città non è stato trovato nulla.
Al tempo della guerra del Peloponneso, passò prima sotto il potere di Atene e poi sotto quello di Sparta (404 a.C.). Alessandro Magno giunse ad Efeso dopo la battaglia di Granico e la liberò dai Persiani. Con le alluvioni del fiume Kaistros la valle di Efeso si trasformò in una palude.
Lusimaco successore di Carlo Magno fece costruire la nuova città più in alto a due km. Vennero costruiti il teatro, il tempio e gli stadi e divenne un grande centro commerciale e la più ricca della regione. Dopo la morte di Lusimaco, prima cadde sotto il dominio dell’Egitto poi sotto quello della Siria. Nel 190 a. C. cadde sotto il dominio dell’Impero Romano. Roma la governò per lungo tempo e indirettamente attraverso il regno di Pergamo. Sotto l’Imperatore Augusto divenne la capitale della Provincia Romana d’Asia. Tra il II e il III secolo d. C. ebbe fine il periodo magnifico per Efeso. I Goti la saccheggiarono. Nel IV secolo divenne la capitale del Vescovato dell’Asia Minore. Nel 431 ebbe luogo il Concilio, ordinato dall’Imperatore Teodosio che vi convocò 200 vescovi. Tale Concilio si tenne nella Basilia di Maria SS.ma. In questo concilio si discusse e si proclamò il dogma di Maria, Madre di Dio (Teotokos).
Efeso un tempo venerava la dea Artemide (madre Cibele) che aveva diverse forme, ed era la dea della caccia e dell’abbondanza. Fu costruito per lei un tempio poi distrutto da un incendio e poi ricostruito. Veniva usata una espressione dagli efesini l’Artemide di Efeso è grande. Vediamo ora il perché di tale espressione. Nei ,primi tempi del cristianesimo ad Efeso ci fu una grande disputa tra i pagani e i cristiani. Viveva in quel tempo ad Efeso un orafo di nome Demetrio che cesellava statuette della dea Artemide in argento e le vendeva. San Paolo giunto nella città cominciò a predicare che le statuette, idoli fatti dalle mani dell’uomo, non dovevano essere adorate. Demetrio udito e temendo per il suo commercio, raccolse tutti gli orafi dio Efeso e spiegò loro il pericolo che correvano di perdere la loro fonte di guadagno nel caso che tutti avessero seguito le parole di Paolo. Tutti in massa si avviarono verso il teatro dove predicava S. Paolo, gridando Grande è Artemide degli Efesini. Subito nacque un grande tafferuglio e molti non sapevano nemmeno la ragione di questo trambusto creato apposta dagli di orafi. Ci furono molte discussioni nel teatro (Atti degli Apostoli 19, 23/41). Lo Stato intervenne con un processo in cui condannò S. Paolo che fu costretto ad abbandonare la città. San Paolo soggiornò in questa città per circa tre anni (54/57).
Efeso era la città d’Oriente più popolata dopo Alessandria e Antiochia sull’Oronte e possedeva un porto e un emporio di grandissima importanza.
Efeso è entrata nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel 2015 ed è oggi una delle mete culturali più rinomate non solo della Turchia ma di tutto il Mediterraneo.
Rovine dell’antica città Romana
Le Terme di Vario
L’edificio doveva essere un ginnasio. Il calidarium è stato trovato vicino una roccia sul pendio del monte Pion.
Nelle terme vi era anche il tepidarium, il frigidarium, stanze per riposarsi e saloni di lettura. Fu costruito una prima volta nel II secolo, poi per alcune volte fu cambiato e restaurato con l’aggiunta di nuovi saloni.
I bagni nell'agorà di stato
La struttura balneare romana dovrebbe trovarsi sul sito di una precedente palestra ellenistica. Quattro sale da bagno nella parte settentrionale sono state parzialmente scavate nella roccia.
Il caledarium (stanza calda), situato a ovest, possedeva sette nicchie arredate con vasche per il bagno. A ovest e a sud, colonnati con pavimenti a mosaico, adiacenti, che fungevano da sale di ricreazione e sale d'ingresso. Presumibilmente una palestra (area di esercitazione) nel terreno non scavato a sud che sarebbe servita per esercizio fisico e per le attività mentali.
Basilica
Il Bouleuterion
Il Bouleuterion ospitava le riunioni del consiglio (boule), nonché le esibizioni e i concorsi musicali. L'auditorium, originariamente auditorium semicircolare e coperto, è legato a una parete del palcoscenico. L'edificio fu eretto intorno al 100 d.C. Nel 150 d.C., Publio Vedius Antoninus sponsorizzò un nuovo edificio scenico che esponeva una galleria di ritratti della famiglia imperiale e le lettere dell'imperatore Antonino Pio (138-161 d.C.).
Odeon – Piccolo Teatro
Odeon – Piccolo Teatro
Fu fatto costruire da Antonio Vedio e sua moglie nel II secolo e aveva la capienza di 1500 persone. Aveva 22 gradinate e veniva usato per commedie e concerti. La parte superiore era ornata con colonne di granito rosso e capitelli corinzi. Ai due lati della scena c’erano alcuni gradini che permettevano di salire sul palcoscenico. Non avendo trovato durante gli scavi, un sistema di scollo dell’acqua piovana si suppone che fosse coperto da un tetto.
IL "PERISTILIO RODIANO" E IL IL PRITANEO
Il cortile (33 x 28 m), situato a ovest del Bouleuterion e chiuso su tutti e tre i lati, corrisponde alla tipologia del “Peristilio rodiano" con la sua architettura colonnare elevata a est. Un altare o due templi più piccoli si trovavano su un podio rialzato sul lato ovest. Il quartiere sacro, probabilmente costruito in periodo augusteo (27 a.C. - 14 d.C.), era dedicato a Cesare divinizzato e alla dea Roma o Artemide e all'imperatore Augusto. Al Prytaneum, eretto nello stesso periodo, si accedeva da un cortile (26 x 22 m). circondato da colonne; questo edificio era l'ufficio del più importante dignitario del governo della città. La sua sala principale era utilizzata per i banchetti pubblici per le persone onorate. La fondazione in bugnato al centro della sala era utilizzata come altare sacro per la dea Hestia o come luogo per la preparazione del cibo. Nell'area del Prytaneum si trovano le quattro famose copie romane della statua di Artemide Efesia. Ad ovest, una sala per banchetti o casa residenziale, riccamente decorata (14 x 11 m), sembra essere stata funzionalmente collegata al Prytaneum.
Via dei Cureti
I Cureti erano sacerdoti che dovevano tenere sempre acceso il fuoco di Vesta nel Pritaneo. Questa via era considerata sacra.
Lusimano nel 290 a. C. quando restaurò Efeso, lo fece anche con questa strada lasciandola nella sua forma originale.
IL MONUMENTO A MEMMIO
Il monumento di Memmio fu costruito tra il 50 e il 30 a.C. in un sito particolarmente importante: si tratta di un monumento onorario per Gaio Memmio, nipote del dittatore romano Silla. La ricostruzione propone una struttura a torre con tetto a forma di cono; i rilievi tra le colonne del piano superiore raffiguravano le virtù dell'individuo onorato. Attualmente non esiste una ricostruzione nel sito, ma piuttosto un collage architettonico moderno e cubistico.
Tempio a Domiziano
Di fronte al monumento di Memmio, sulla piazza a destra della Via dei Cureti, si vedono le rovine di questo tempio a due piani. Il primo piano era usato per deposito e negozi, il secondo invece era il Tempio vero e proprio, Fu dedicato all’Imperatore Domiziano.
Nike, la Dea della Vittoria
Sotto i resti della piazza di Domiziano è stato trovato un altorilievo del periodo romano che rappresenta la Dea della Vittoria Nike, nell’atteggiamento di volare. La mano sinistra tiene una corona d’alloro e la destra un fascio di spighe.
Via delle CURETES
La via delle Curetes (nell'antichità, l'Embolos) che attraversa la depressione della valle tra i due monti della città, come l'antica Via delle Processioni, non segue il reticolo stradale ortogonale della città ellenistica-romana. Il viale principale, lungo 210 m, era prestigiosamente dotato di portici e pavimentazione in marmo all'inizio del periodo imperiale. Un canale fognario di 6,80-10 m di larghezza passava sotto la strada. I negozi (tabernae) si trovavano dietro i portici profondi 3,5-4,5 m, in cui i commercianti, gli artigiani e gli albergatori offrivano i loro beni e servizi. Lungo la strada, una base con diciture, che sorreggeva una statua di marmo o di bronzo si trovava davanti a ogni colonna; su di esse venivano onorate le buone azioni di cittadini e benefattori. La strada ripida (con un dislivello di circa 20 m) fu infine chiusa al traffico attraverso la "Porta di Eracle", costruita in epoca tardo-antica. Le riparazioni di manutenzione continuarono fino al 6/7 secolo d.C.
Hydreion - I resti della vecchia Fontana
Via dei Cureti
Sulla via dei Cureti, dove questa si restringe un poco e dove si congiungono i pendii delle due colline, andando verso la biblioteca di Celso, sulla destra, si trova una statua senza testa.
È del periodo bizantino e rappresenta una donna medico che aveva reso molti servizi ad Efeso.
La Porta di Ercole
La porta di Ercole si trova sulla via dei Cureti vicino alla Piazza di Domiziano. Ai suoi lati ci sono due colonne a cariatide che rappresentano Ercole avvolto nella pelle di Leone di Nemea.
La Fontana di Traiano (Il ninfeo Traiani)
L'edificio della fontana fu donato da Tiberio Claudio Aristione e da sua moglie tra il 102 e il 114 d.C. in onore di Artemide di Efeso e dell'imperatore Traiano.
L'altezza originale dell'edificio ricostruito come prova architettonica è di 9,5 m.
Una fagata a due piani circondava la fontana su tre lati, mentre il basamento della statua di Traiano, con un globo sotto i suoi piedi, si trovava sopra l'uscita d'acqua al centro.
Casa a Terrazza 1
La Casa a Terrazza 1 è un blocco abitativo che, fin dal periodo della sua fondazione nel 1° secolo a.C., era diviso in sei lotti, ognuno dei quali rappresentava un'unità abitativa. Le stanze di ogni singola unità abitativa sono raggruppate intorno a un cortile centrale colonnato. Degna di nota è l'unità residenziale 6, che misura 1.400 metri: sotto il suo cortile colonnato è stata scoperta una parte di una casa del periodo di fondazione. Dopo il completamento delle indagini archeologiche, quest'area è stata riempita. Questa unità abitativa non segue la griglia ortogonale della città, ma è orientata verso gli Embolos (Curetes), per cui il capomastro deve essersi assunto il rischio di complicazioni durante la costruzione nel 100 d.C. circa. Le stanze raggiungevano un'altezza di 11 m - il loro arredamento imponente indica che il proprietario doveva essere uno delle élite cittadine. A causa del suo utilizzo fino al tardo-antico, la decorazione della casa a terrazza 1 è molto meno ben conservata rispetto a quella della Casa a Terrazza 2, che era già stata interrata nel 3° secolo d.C.
Di fronte al Tempio di Adriano ci sono le case dei ricchi mercanti, costruite sul pendio della collina e portate alla luce non molto tempo fa.
il Bagno di Vario
Via dei Cureti
Tempio di Adriano
Era uno dei monumenti più belli. Fu costruito dal Console Quintilio in onore dell’Imperatore Adriano nel 138 d. C.. Nel IV secolo un terremoto lo distrusse in parte e nel 391 d. C. l’Imperatore Teodosio lo fece restaurare dandogli il nome di suo padre, il generale Teodosio, che era stato ucciso ingiustamente.
La Latrina
La latrina pubblica era raggiungibile dalla "Via dell'Accademia" coperta. Il servizio igienico pubblico gratuito serviva sia i cittadini che i visitatori dell'adiacente Bagno Varius. I sedili della latrina erano disposti intorno ai tre lati del cortile colonnato aperto; l'acqua fresca scorreva nel canale davanti ai sedili per la pulizia. La latrina è stata restaurata dal Museo di Efeso
Porta di Adriano
Il portale a tre piani segna l'incrocio della Via Processionale in direzione di Ortigia. Due passaggi più stretti incorniciavano l'ampio portale della strada, che al piano superiore ricordano la Porta di Adriano ad Atene. Già iniziata nel 117 d.C., l'edificio fu ristrutturato dopo un terremoto (270 d.C.); nelle campate laterali sono state inserite vasche d'acqua. Il restauro parziale (1986-1990) è stato finanziato da Anton Kallinger-Prskawetz.
Casa del piacere
Si trova verso la fine della via dei Marmi sulla sinistra venendo dal Teatro. È stato edificato nel IV secolo. Quella casa del piacere aveva delle regole igieniche più severe di quelle odierne. I clienti per entrare nel grande salone dovevano passare prima da uno stretto corridoio dove dovevano lavare mani e piedi. Questa casa possedeva tutto quello che era necessario per la pulizia corporale. Era dedicvato a Venere. Il salone era completamente rivestito di marmo ed era ornato con piccole statue della dea dell’Amore.
Biblioteca di Celso e porta di Mazeo e Mitridate
Biblioteca di Celso
Fu fatta costruire da Caio Giulio, figlio di Caio Celso, Console della Provincia Dell’Asia nell’anno 135. Una scala di 6 gradini porta nell’interno della Biblioteca. Sulla facciata si vedono quattro nicchie con le statue della Virtù, della Sapienza, del Destino e dell’Ingegno. Tutto intorno al salone c’erano gli scaffali che contenevano i rotoli dei libri. Davanti agli scaffali c’erano basse colonne di stile ionico che servivano da tavole. I muri esterni erano doppi con un’intercapedine tra loro per permettere all’aria di passare onde evitare l’umidità. Una iscrizione a nord del salone in latino ed un’altra a sud in greco sono in onore del Console Celso e di suo figlio Caio Giulio Aquila. Il sarcofago di Celso si trova nella parte posteriore della Biblioteca. Sotto la scala che porta sulla via dei Marmi, è stato trovato recentemente un sarcofago del periodo bizantino in cui c’è una placca di piombo.
La Porta di Mitridate e Mazeo
Questa porta collega l’Agora Commerciale con la biblioteca Celso. Sul frontone è incisa in latino e greco una incisione.
Mazeo e Mitridate erano due ricchi schiavi che l’Imperatore Augusto liberò. Essi in segno di gratitudine eressero questa porta in onore dell’Imperatore, di sua moglie Livia, della figlia Giulia e del genero Agrippa che appoggiò la loro causa. L’altezza di questa porta era di 16 metri ed aveva tre archi. Ancora oggi si può passare per entrare od uscire dall’Agora Commerciale. Le iscrizioni di quel tempo erano in oro e in bronzo.
La Via dei Marmi
Era la strada principale della città. Sotto aveva una perfetta canalizzazione. Iniziava da Porta di Koressos posta a nord e terminava a sud con la Porta Magnesia. Da qui poi si raggiungeva le grotte dei Sette Dormienti ed il Tempio di Artemide. Aveva una lunghezza di 4 km. A sinistra della strada vi erano delle colonne alte 8 metri e ornate con fregi di marmo. A metà strada, venendo dal teatro si può vedere per terra sul marciapiede inciso sul marmo: una testa di donna, un cuore, un piede ed una casa. Era la pubblicità del bordello di Efeso e significava: se vuoi l’amore da una donna segui la direzione del piede e troverai la sua abitazione.
L’Agora Commerciale
Seguendo la via dei Marmi, sulla destra, c’è uno Stoa (era un portico degli antichi edifici greci, che si apriva sul davanti e talvolta anche lungo i lati degli stessi) del tempo dell’Imperatore Nerone, dentro ad esso si trova l’Agora inferiore di Efeso.
L’Agora è quadrangolare ed ha tre porte: una a nord, una ad ovest e l’altra a sud vicino alla Biblioteca Celso. Su ogni lato c’era una sola fila di negozi e davanti ad essi c’era un colonnato. Un tempo al centro c’era un orologio ad acqua. Ora, dopo averlo restaurato è stato portato alla galleria orientale dell’Agora stessa.
Questa fu costruita nel periodo ellenistico ma l’Imperatore Augusto la fece ingrandire rendendola più bella ed importante.
Il Grande Teatro
È venuto alla luce dopo molti anni di lavori di scavo. La sua forma odierna è del periodo degli Imperatori Claudio (41/54) e Traiano (98/117). Ha una capienza di 25.000 spettatori. É il più grande teatro dell’Asia Minore. Questi si appoggia sul pendio occidentale del colle Panayir ed è all’inizio della via del Porto o Arcadiana. La scena del teatro ha la parte anteriore ed i due lati protetti da alti muri. Questa è di grande importanza dal punto di vista artistico ed è tra gli edifici meglio conservati ad Efeso. La scena era a tre piani, ornata di colonne, statue, nicchie e bellissimi bassorilievi. Il secondo piano fu fatto costruire dall’Imperatore Nerone nel I secolo, il terzo fu costruito per ordine dell’Imperatore Settimio Severo nel II secolo.
L’orchestra è posta tra la scena e le gradinate. L’acustica è talmente chiara che, pur parlando dall’Orchestrasi si è sentiti fino agli ultimi posti in alto.
La palestra del Teatro
Il cosiddetto Teatro-Ginnasio fu ostruito verso il 125 d.C. a nord-ovest del teatro. Il complesso, con dimensioni complessive superiori a 12.000 metri quadrati, è conforme alla tipologia efesina dei complessi termali e ginnici. Sale di ricreazione e di atrio circondavano le sale da bagno nella parte nord dell'edificio. Il cortile aperto (palestra) a sud, con una tribuna a quattro file di sedili a gradoni, serviva sia per l'allenamento che per le attività mentali.
La strada del porto o Arcadiana
È lunga 530 m. e larga 21 m. Delle colonne ornano i suoi lati ed arriva fino al Teatro. Era una delle principali strade della città e fu restaurata dall’Imperatore Arcadio da cui prese il nome negli anni 395/408. A metà di questa strada, per 11 metri, il pavimento è di marmo ed ai suoi lati ci sono 4 colonne lavorate. Appartengono al IV secolo e si pensa sostenessero le statue dei quattro Evangelisti. Dagli scavi è risultato che la strada era ornata di statue e che era illuminata durante la notte con lampade ad olio. La strada finiva al mare dove c’è una porta che conserva la sua magnificenza. Porta che oggi è impossibile vedere perché si trova dentro una profonda palude.
Basilica di Maria o doppia Chiesa ad Efeso
La prima Basilica cristiana dedicata a Maria fu costruita in stile classico a colonne al centro di una piazza di Efeso. Interessante non solo dal punto di vista spirituale ma anche da quello architettonico. Alcuni l’hanno chiamata la doppia Chiesa. Questa chiesa venne modificata parecchie volte. Aveva la forma di Basilica con eleganti colonne ed era lunga 260 m. con il battistero. Fu dichiara Basilica del Concilio e del Sinodo e centro del Cristianesimo nel 449. Nel 431 qui si tenne il terzo concilio ecumenico formato da 200 vescovi i quali dichiararono Maria Madre di Dio. A Paolo VI fu concesso di celebrare la messa all’aperto proprio nella basilica del Concilio di Efeso, durante il suo pellegrinaggio in Turchia. La targa che ricordava l’evento, nell’abside, è stata misteriosamente asportata e ne resta solo il sostegno in ferro. La targa portava la seguente dicitura: Summus Pontifex Paulus Sextus in hac sacra sede preces erffetuit die XXVI Julius MCMLXVII: Il sommo Pontefice Paolo VI ha pregato in questo sacro luogo il 26 luglio 1967.