Istanbul - Santa Sofia (Ayasofya)

È la più famosa chiesa costruita a Istanbul nel periodo bizantino. La prima costruzione venne edificata negli anni 325/360 d.C. quando era in vita Costantino il Grade e venne terminata dal figlio Costantino. Poiché era la chiesa più grande della città e del palazzo imperiale fu denominata Megalo Ekklesia (La Grande Chiesa). Nel periodo della dominazione turca fu trasformato in Ayasofya. Questa chiesa venne aperta al culto  il 15 ottobre 360. All’inizio del V secolo Arcadio, per liberarsi dei suoi attacchi contro l’Imperatrice, mandò in esilio Giovanni Crisostomo, vescovo di Costantinopoli, noto per il suo fanatismo. Il popolo si ribellò  a tale decisione e bruciò questa chiesa il 20 giugno 404.Teodosio II affidò la riedificazione della chiesa all’architetto Rufino. L’edificio venne ricostruito nella forma della basilica e aperta al pubblicol’8 ottobre 415. Anche questa basilica ebbe breve vita, venne bruciata durante la rivolta di Nike scoppiata il 13 gennaio 532. Si possono vedere ancora oggi i resti di tale edificio. Giustiniano fece ricostruire la chiesa più grande e più ricca. La costruzione venne portata a termine in 5 anni di lavoro. L’inaugurazione ebbe luogo il 27 dicembre 537 (l’Imperatore venne in chiesa con la carrozza cerimoniale e fu accolto davanti alla porta dal patriarca Menas e, secondo il rito, entrarono in chiesa tenendosi per mano).  Santa Sofia che vediamo oggi ha assunto un diverso aspetto per via dei restauri ed aggiunte fatte in diversi tempi. Il sultano Mehmet II, il Conquistatore, quando nel 1453 conquistò Istanbul trovò la chiesa in rovina. Dopo aver fatto la prima preghiera del venerdì ordinò la sua trasformazione in moschea. Da quel periodo furono aggiunte varie parti in funzione della sua nuova destinazione.


L’ingresso a Santa Sofia avviene, generalmente, attraverso una porta ovest nell’esonartece (l'esonartece è un tipo di nartece che faceva parte della basilica paleocristiana e bizantina riservata ai catecumeni e ai penitenti, costituita da un vestibolo addossato all’esterno della facciata) rivolto verso l'esterno della chiesa; spesso coincide con la parte del quadriportico addossata al muro di facciata).

Si passa quindi al nartece attraverso cinque porte. Qui si vedono i rivestimenti marmorei cromatici sui muri.

 

Ci sono poi nove porte che danno al vestibolo della chiesa vera e propria. Le tre porte centrali sono quelle imperiali. Sopra una di queste si trova un pannello di mosaico raffigurante il Cristo seduto  sul trono  che benedice con la mano destra e tiene un libro aperto con la mano sinistra sul ginocchio. Nei due medaglioni che gli sono a destra e sinistra si vedono Maria e l’Arcangelo Gabriele. Davanti al Cristo c’è Leone VI inginocchiato. Il vestibolo misura 7570 m2 compresivi i narteci della chiesa che è la quarta al mondo in ordine di grandezza. La cupola centrale che domina l’interno è alta 55,60  m., ma non è propriamente rotonda: poggia su quattro archi di puntello su quattro pilastri. Nel tamburo della cupola trovano posto 40 finestre. Tra le raffigurazioni bizantine conservate fino ad oggi in questo ambiente, del X secolo, troviamo dei cherubini nei pennacchi. Del IX secolo è il mosaico che rappresenta la Madonna sul trono  che tiene in braccio  il Bambino. Sulla parte nord, dentro le nicchie ad archi rotondi, prendono posto tre figure di santi della chiesa che sono il patriarca di Costantinopoli  Giovanni Crisostomo, il vescovo di Antalya Ignazio e S. Ignazio Teoforo. Nella navata nord si trova la colonna trasudante. Questa colonna costruita con un marmo poroso assorbe l’acqua della cisterna sottostante. Ci si può rendere conto di tale umidità ponendo il dito in un foro fatto nella colonna e circondato con bronzo. Nel periodo bizantino tale fatto era ritenuto miracoloso. A sud della navata centrale c’è un pavimento in mosaico rivestito con svariati marmi pregiati. Questo punto è ritenuto il luogo d’incoronazione degli imperatori e il centro della terra. La chiesa, ad eccezione del lato con l’abside, è circondata ai tre lati da gallerie in cui, accanto alle ricche decorazioni del soffitto, prendono posto alcuni preziosi pannelli di mosaico. Nella galleria sud c’è la scena della Deesis, datata XII secolo, in parte fatta di mosaichi granulari. Lavorata con molta maestria ci mostra, sul fondo d’oro Cristo, la Vergine e San Giovanni Battista. 





























DEISIS: 

 

Gesù al centro, Giovanni Battista a destra, 

e la Vergine Maria a sinistra 

 

Oggetto: Preghiera (Deesis) della Vergine Maria e di San Giovanni 

Prodromi (Giovanni Battista - Pioniere) che desiderano 

l'intercessione di Gesù per l'umanità. 

 

Secolo 13