Qumram


Qumran è una località arida del deserto di Giuda, vicino al Mar Morto, ai piedi di una imponente parete rocciosa, arsa dal sole, formata da torrenti asciutti, raramente con acqua, solo in occasione di grandi piogge, e con burroni e grotte.

La sua notorietà, e la sua fama è dovuta alle scoperte, per caso, del 1947. Un ragazzo beduino, mentre pascolava alcune capre, che brucavano i pochi cespugli spinosi, tirò  delle pietre per non far allontanare troppo le capre. Un rumore sordo lo incuriosì, si arrampicò  fino all’ingresso di una grotta dentro la quale trovò  alcune anfore e giare vuote e qualcuna piena di rotoli che furono riconosciuti come manoscritti ebraici e che comprendevano un manoscritto completo del profeta Isaia, risalente ad un secolo prima di Cristo, un commentario del profeta Abacuc e una copia completa delle regole della Comunità. La notizia divulgata nel 1948 suscitò  un vivo interesse tra i dotti, ma l’interminabile guerra araba-ebrea né rallentò  lo studio. Intanto i manoscritti trovati e interpretati, passarono di mano in mano finché nel 1949 venne decisa una perlustrazione fruttuosa delle grotte che permise il recupero frammenti di altre 70 opere. Tutte le grotte dei dintorni furono setacciate, vennero alla luce degli scavi che dimostrarono l’esistenza e l’organizzazione di una comunità di Esseni, occupati nello studio e nella pratica della Parola di Dio e che effettuavano bagni rituali, nonostante la penuria d’acqua, più volte al giorno. Tra questi monaci alcuni (soprattutto ebrei) hanno collocato qui la figura di Giovanni il Battista, che poi si sarebbe allontanato prima di essere preso e ucciso da Erode. Dalle regole trovate tra i manoscritti questi Esseni appaiono come un movimento religioso giudaico, di tipo monastico, che si proponeva di vivere una vita rigida ed austera dedita alla ricerca di Dio, attraverso la meditazione e la preghiera e la strettissima osservanza della Legge. Questo al di fuori del Giudaismo ufficiale. Il movimento iniziò  come reazione al lassismo religioso e un rifiuto del Giudaismo ufficiale. Gli Esseni avevano il senso vivo del peccato e della penitenza. Per questo il bisogno continuo dei bagni purificatori. Si ritenevano stirpe eletta. La salvezza si otteneva solo nella vita e regola della Comunità. L’ammissione alla Comunità avveniva attraverso il noviziato di prova per due anni e dopo aver udito il parere dei membri già aggregati. Dei serbatoi, alla base del Wadi Qumran, attraverso un acquedotto, alimentavano le cisterne all’interno del monastero (una decina), una delle quali molto profonda, cui si accedeva con una lunga scala.

 

Alcuni beduini, durante i lavori di scavo portarono a Gerusalemme tutta una serie di manoscritti trovati in altre grotte ad alcuni chilometri dagli scavi. Pare che questi manoscritti siano stati nascosti durante la seconda rivolta giudaica. Il materiale trovato in tutti gli scavi e nelle ricerche nelle grotte, è composto da oltre 600 testi della Bibbia e apocrifi, una decina di libri completi e poi tantissimi pezzi e frammenti. I documenti sono stati studiati e sono conservati al Museo del Libro a Gerusalemme. Probabilmente un terremoto mise fine alla vita della comunità, forse nel 31-32 a. C., come scrive Giuseppe Flavio. Ricostruito da Erode Antipa fu occupato dall’esercito romano nel 67-68 d.C. mentre assediavano la fortezza di Masada e distrutto nel 73 d.C. dopo la presa di Masada. I manoscritti sono stati custoditi nelle grotte per ben 1900 anni.