Tabga
Il tratto di litorale del lago di Tiberiade è conosciuto con il nome di Tabga; è occupato da due chiese situate a poche centinaia di metri l’una dall’altra. Il territorio di Cafarnao (ebr. Kefar Nahum) al tempo di Gesù si estendeva da Tabga (storpiatura araba dell’espressione greca Hepta pega, che vuol dire “sette sorgenti”) fino alle rive del Giordano. In quel tempo Tabga era chiamata “Ma-Gadan” mai gad (acque di fortuna). Il luogo è solitario lungo il lago (èremos), dove Gesù soleva ritirarsi in preghiera. Durante i primi quattro secoli, i cristiani del luogo, erano tutti di origine ebraica e si trasmettevano da padre in figlio i ricordi della vita di Gesù che essi ricordavano con tre rocce famose: la prima ai margini della Via Maris che ricordava la moltiplicazione dei pani e dei pesci, la seconda: una grotta scavata nella roccia al di là della strada (ora recintata) che ricordava la proclamazione delle beatitudini; la terza, vicino al mare, per ricordare l’apparizione di Gesù Risorto agli apostoli.
Chiesa del Primato di Pietro
Trattasi di una cappella francescana costruita nel 1933 nei pressi dell’acqua e illuminata dai colori brillanti delle finestre istoriate in stile astratto. La lastra di pietra collocata di fronte all’altare era conosciuta dai pellegrini bizantini con il nome di Mensa Christi (tavola di Cristo), in quanto si crede che in questa zona Gesù abbia mangiato con i suoi apostoli i pesci che avevano appena miracolosamente pescato (Giovanni 21,9).
La Chiesa della moltiplicazione dei pani e dei pesci
Nel 1° sec. Il luogo della prima chiesetta era una cava di pietre. Tra il IV e V sec. si costruì il primo edificio sacro che venne distrutto dall’invasione persiana del 614 e conquista musulmana del 638. Tra la fine del VII sec. e la metà del XIII secolo si succedettero altre tre chiese. Nel 1263 ancora una distruzione per opera di Bibars e poi tutta la zona restò abbandonata fino al 1933 quando i francescani costruirono l’attuale chiesetta in riva al lago di Tiberiade. Papa Paolo VI e poi Giovanni Paolo II hanno rinnovato qui la loro professione di fede in Cristo che li ha costituiti pastori del gregge e custodi della fede.
Nell’atrio si ammira il simbolo dell’Eptapegon con sette pesci che danno acqua ad una vasca con pesci, mentre fuori davanti all’ingresso fanno bella mostra delle macine di pietra lavica del luogo per la preparazione della farina. La chiesetta viene gestita da monaci benedettini tedeschi (una società di Colonia) con un piccolo monastero sulle rive del lago e dipendenti dal monastero di Gerusalemme sul monte Sion. nella chiesa della Dormizione di Maria.
Il mosaico posto ai piedi dell’altare raffigura un cesto con dei pani e dei pesci. La roccia sotto l’altare sarebbe il “posto solitario” dove Gesù pose i cinque pani e i due pesci che moltiplicò per sfamare 5000 persone giunti ad ascoltare la sua parola (Marco 6, 34-44 “Nell’uscire dalla barca, Gesù, vide una gran folla e ne ebbe compassione … Voi date loro da mangiare … quanti pani avete? … e ordinò loro di farli sedere … Allora prese i cinque pani e i due pesci, poi, levando gli occhi al cielo, pronunciò la benedizione, quindi spezzò i pani e li porgeva ai suoi discepoli perché li distribuissero alla folla.” ).
Bellissimi mosaici, tra i più belli d’Israele, che descrivono con fantasia e vivacità scene di flora e di fauna.