Uzbekistan - Bukara - prima

Il terzo giorno partenza in aereo per  Bukhara.


Bukhārā

è un capoluogo della regione di Bukhara.

È stata per secoli una delle più importanti città della Transoxiana islamica. Qui nacque Bukhari, un personaggio importante per la storia dell'Islam.

Durante l'invasione mongola, fu distrutta da Gengis Khan e cadde poi sotto l'influenza di Tamerlano.

Quando divenne famosa come Khanato la sua economia si sviluppò molto grazie ai ricchi traffici mercantili, sorgendo sulla via della seta (sono circa 8000 i chilometri lungo i quali nell’antichità si snodavano gli scambi culturali e commerciali tra Oriente e Occidente; un insieme di itinerari terrestri, marittimi e fluviali che collegavano l’impero cinese a quello romano trasportando merci, in particolare la seta, di cui la Cina mantenne per secoli il monopolio).

In seguito fu un emirato poi protettorato dell'Impero russo a fine Ottocento, ed infine Repubblica Sovietica.

 

Nel 1993 Bukhara è stata dichiarata dall'UNESCO Patrimonio dell'umanità.

 

Un tradizionale detto uzbeko afferma: “Samarcanda è la meraviglia della terra, ma Bukhara è la meraviglia dello spirito“.



Mausoleo dei Samanidi

Il Mausoleo dei Samanidi è uno dei monumenti più antichi e importanti dell'architettura islamica in Asia centrale, situato a Bukhara,. Costruito alla fine del IX secolo, tra l'892 e il 943, durante il regno della dinastia Samanide, è considerato uno degli esempi più rappresentativi dell'arte funeraria islamica e un capolavoro dell'architettura persiana.

Il mausoleo fu eretto come tomba per Ismail Samani, il fondatore della dinastia Samanide, che governò una vasta regione che includeva l'attuale Iran, Afghanistan e gran parte dell'Asia centrale. La dinastia Samanide giocò un ruolo cruciale nel consolidamento dell'Islam nella regione, promuovendo anche l'arte, la cultura e la scienza. Il mausoleo non fu solo costruito per Ismail Samani, ma divenne un luogo di sepoltura per altri membri della famiglia reale Samanide. Il sito è rimasto sorprendentemente intatto nel corso dei secoli, nonostante vari eventi storici, ed è stato riscoperto nel XX secolo, quando fu riportato alla luce dopo essere stato parzialmente sepolto nel tempo. Il Mausoleo dei Samanidi è noto per il suo stile architettonico unico, che combina elementi preislamici con nuove influenze islamiche. L'edificio è a forma di cubo, con una cupola perfettamente proporzionata sopra, che rappresenta l'armonia tra la terra (il cubo) e il cielo (la cupola). Il mausoleo è costruito interamente in mattoni cotti, e uno degli aspetti più affascinanti è il modo in cui i mattoni sono stati disposti per creare intricati motivi geometrici e motivi decorativi. Nonostante l'uso di un materiale semplice come il mattone, gli architetti riuscirono a realizzare una struttura straordinaria, con giochi di luce e ombra che cambiano durante il giorno a seconda dell'angolazione del sole. La struttura del mausoleo riflette una forte simbologia religiosa e cosmologica. Il cubo rappresenta la stabilità della terra, mentre la cupola simboleggia il cielo e l'eternità. Gli intricati motivi geometrici e le decorazioni in mattoni sono tipici dell'arte islamica, che evita rappresentazioni figurative e si concentra su forme astratte e simboliche.

Oggi, il Mausoleo dei Samanidi è una delle principali attrazioni turistiche di Bukhara ed è parte del patrimonio culturale e storico dell'Uzbekistan. La sua struttura straordinaria e la sua storia lo rendono un sito di grande interesse per chiunque sia appassionato di architettura, storia islamica e cultura dell'Asia centrale.







Mausoleo Chashma Ayub

Mausoleo Chashma Ayub ha una struttura piuttosto unica rispetto agli altri mausolei della regione. Presenta una cupola conica distintiva, che si differenzia dalle cupole tradizionalmente più arrotondate dell'architettura islamica dell'Asia centrale. Questa cupola conica è un tratto distintivo che richiama l'influenza di architetture più antiche, probabilmente dell'Iran settentrionale o dell'Asia Minore. L'edificio è composto da varie stanze con cupole di dimensioni diverse, aggiunte in epoche differenti. L'interno del mausoleo è piuttosto sobrio, ma alcune delle sale presentano iscrizioni decorative e piastrelle in maiolica. Tuttavia, il punto centrale è la sorgente, che si trova in una delle stanze principali, dove i visitatori possono bere o raccogliere l'acqua.

Oltre a essere un luogo legato alla leggenda di Giobbe, il mausoleo è anche un simbolo della pietà religiosa e della fede della popolazione locale. Chashma Ayub è venerato come un luogo sacro, e molti pellegrini visitano il sito per pregare e cercare benedizioni, in particolare legate alla salute e al benessere, grazie alla sorgente d'acqua. 



Moschea di Bolo Hauz

La Moschea di Bolo Haouz è uno degli edifici più affascinanti e storicamente significativi di Bukhara. Situata vicino alla cittadella dell'Ark, la moschea è uno splendido esempio dell'architettura islamica dell'Asia Centrale e rappresenta un importante luogo di culto e di incontro per la comunità locale. Questa Moschea fu costruita nel 1712 durante il periodo degli Ashtarkhanidi (un ramo della dinastia Shaybanide), per servire come moschea del giardino reale e luogo di preghiera per l'emiro e la sua corte. "Bolo Haouz" significa "il bacino d'acqua del bambino", nome che deriva dalla vicina piscina (haouz), un tempo utilizzata per l'approvvigionamento idrico. Durante il periodo zarista e sovietico, la moschea ha continuato a essere utilizzata come luogo di culto, e oggi è una delle poche moschee storiche di Bukhara ancora attive. La Moschea di Bolo Haouz è rinomata per il suo stile architettonico unico, che combina elementi decorativi tradizionali dell'Asia Centrale con influenze persiane. Uno degli aspetti più impressionanti della moschea è il suo grande iwan (portico) sostenuto da venti colonne lignee finemente scolpite e dipinte. Queste colonne, alte e slanciate, sono decorate con intagli intricati e pitture policrome, creando un effetto visivo straordinario. L'iwan funge da ingresso principale alla moschea e offre un luogo ombreggiato per la preghiera all'aperto. La Sala di Preghiera della moschea è altrettanto affascinante, con soffitti decorati a motivi geometrici e floreali, tipici dell'arte islamica. Le pareti sono arricchite da piastrelle e stucchi dipinti, che conferiscono alla sala di preghiera un'atmosfera serena e contemplativa.) Davanti alla moschea si trova un grande bacino d'acqua, Haouz (Piscina), circondato da alberi, che un tempo serviva come riserva idrica per la moschea e il giardino. L'haouz è un elemento comune nell'architettura di Bukhara e aggiunge un tocco di tranquillità all'ambiente. La Moschea di Bolo Haouz è l'unica moschea congregazionale di Bukhara risalente al periodo pre-sovietico che è ancora attiva. Oltre a essere un luogo di culto, la moschea rappresenta un esempio eccezionale di maestria artigianale, con le sue colonne lignee intagliate e dipinte, che sono un capolavoro dell'architettura in legno dell'Asia Centrale. Oggi la Moschea è un importante luogo di culto per la comunità musulmana locale. I visitatori possono ammirare la bellezza architettonica della moschea, partecipare alle preghiere o semplicemente godersi l'atmosfera serena che circonda l'edificio. La moschea è stata inclusa nella lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO come parte del centro storico di Bukhara, riconoscendo il suo valore culturale e storico come uno dei capolavori dell'architettura islamica in Asia Centrale.








Palazzo Mokhi Khosa

Il Palazzo Mokhi Khosa o Palazzo della Luna e delle Stelle è un'opera architettonica significativa situata vicino alla città di Bukhara. Questo palazzo fu la residenza estiva degli emiri di Bukhara, e venne costruito alla fine del XIX secolo durante il regno dell'emiro Nasrullah Khan e ampliato dai suoi successori, in particolare l'ultimo emiro di Bukhara. QuestoPalazzo fu costruito come residenza di campagna per gli emiri di Bukhara, lontano dalle mura della città, offrendo un rifugio tranquillo e lussuoso durante i caldi mesi estivi. Questo tipo di residenza estiva era comune per i sovrani della regione, che cercavano di sfuggire al caldo torrido del deserto. Il palazzo rappresenta il fasto e il lusso della corte reale di Bukhara durante il periodo tardo emiratale, poco prima che il khanato fosse assorbito dall'Impero russo. Durante questo periodo, Bukhara era un centro di cultura islamica e uno dei principali snodi commerciali della Via della Seta. Il palazzo è un esempio di architettura islamica centroasiatica, con influenze persiane e russe. Il complesso si distingue per i suoi dettagli decorativi lussuosi, le piastrelle smaltate colorate e gli elaborati intarsi di legno. Gli edifici principali del complesso includono residenze private, sale di ricevimento e corti, tutte progettate per ospitare l'emiro, la sua famiglia e i dignitari. Uno degli elementi architettonici più interessanti è la combinazione tra elementi tradizionali islamici – come cupole, archi e mosaici – e l'influenza europea introdotta durante il periodo in cui Bukhara aveva rapporti sempre più stretti con l'Impero russo. Gli elementi chiave del Palazzo sono: le Sale di Ricevimento: gli interni del palazzo sono riccamente decorati con tappeti, intarsi di legno e affreschi che adornano le pareti, con rappresentazioni di scene floreali e geometriche tipiche della regione; l’Harem: il palazzo, come molte residenze reali, includeva un harem, destinato alle mogli e concubine dell'emiro; questa parte del palazzo era solitamente più isolata e decorata con particolari lussuosi, a simboleggiare il potere e la ricchezza del sovrano; giardini e cortili: Attorno al palazzo si estendono splendidi giardini e cortili, che offrono un'atmosfera di tranquillità e bellezza naturale, con fontane e percorsi ombreggiati da alberi; i giardini erano essenziali per rendere il palazzo un rifugio dal caldo estivo. Il palazzo, aperto ai visitatori, è stato restaurato e conserva ancora gran parte della sua bellezza originale, permettendo ai turisti di immergersi nella storia del khanato di Bukhara e ammirare l'architettura e il design elaborato che caratterizzavano la residenza degli emiri.

























Bazar Telpak Furushon

Il Bazar Telpak Furushon è uno dei famosi mercati coperti situati nella storica città di Bukhara. Questa città, con il suo ricco passato come tappa importante della Via della Seta, è rinomata per i suoi bazar antichi, che da secoli sono un punto centrale per il commercio di beni provenienti dall’Asia centrale e da altre parti del mondo.

Il nome Telpak Furushon deriva dalle parole locali e significa mercato dei cappellai, in riferimento alle molte bancarelle e negozi che storicamente vendevano cappelli e altri copricapi tradizionali uzbeki, tra cui turbanti, colbacchi di pelliccia e altri indumenti per la testa, spesso decorati con ricami intricati.

Il bazar si trova sotto una grande cupola in stile orientale, che fa parte di una serie di bazar coperti collegati tra loro, detti “Taqi”. Questi mercati coperti furono costruiti principalmente nel XVI secolo, durante il regno della dinastia Shaybanide, per proteggere i commercianti e le loro merci dalle condizioni climatiche rigide del deserto. La struttura di questo mercato segue il tipico schema delle cupole commerciali di Bukhara, con ingressi su ogni lato che conducono a un ampio spazio centrale sotto la cupola principale, attorno al quale si dispongono le botteghe.

Durante il periodo d’oro della Via della Seta, il Bazar Telpak Furushon non era solo un mercato per copricapi, ma anche un importante centro commerciale dove venivano venduti tessuti, tappeti, gioielli, spezie e articoli artigianali. Il bazar fungeva da crocevia per mercanti provenienti da Cina, India, Persia, Arabia e Russia.

 

Sebbene oggi il bazar non sia più esclusivamente dedicato ai cappellai, è ancora possibile trovare molti copricapi tradizionali uzbeki, oltre a una vasta gamma di artigianato locale, come tappeti, tessuti ricamati (suzani), ceramiche, gioielli e oggetti d’antiquariato. Oggi è una delle principali attrazioni turistiche della città, visitato da persone interessate alla storia della Via della Seta e alla vivace cultura uzbeka. 




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Moschea Magoki Attori

La Moschea Magoki Attori è una delle moschee più antiche e suggestive della città di Bukhara. Situata nel centro storico, questa moschea è un esempio straordinario dell’architettura islamica medievale dell’Asia centrale e ha una storia che risale a tempi ancora più antichi, con stratificazioni che riflettono l’incontro di culture diverse.

Il nome Magoki Attori significa la moschea del bazar dei profumieri, poiché si trovava vicino a un mercato dove si vendevano spezie, erbe medicinali e profumi. Magoki significa fosso o scavato, in riferimento al fatto che la moschea si trova parzialmente sotto il livello del suolo, a causa dei depositi accumulatisi nel corso dei secoli.

Prima della costruzione della moschea, il sito ospitava un tempio zoroastriano. Dopo la diffusione dell’Islam in Asia centrale, il tempio fu trasformato in una moschea nel corso del IX secolo. La moschea attuale fu ricostruita nel XII secolo, dopo che l’edificio originale fu distrutto in un incendio, ma conserva elementi delle precedenti strutture.

La Moschea Magoki Attori è particolarmente famosa per la sua facciata occidentale, decorata con motivi geometrici e floreali intricati, tipici dell’architettura islamica. I mattoni smaltati e le incisioni decorative creano un effetto visivo ricco e complesso, con una combinazione di figure geometriche e arabeschi che riflettono lo stile artistico di Bukhara medievale. Un aspetto unico della moschea è che una parte della struttura si trova sotto il livello del suolo, tanto che per accedere si scende una scalinata. Questo abbassamento del livello della moschea è dovuto all’accumulo di detriti e alla sedimentazione che si è verificata nei secoli successivi alla sua costruzione.

La moschea ha subito vari restauri nel corso dei secoli. Uno degli interventi più significativi risale al XVI secolo, quando furono apportate modifiche alla struttura e alla decorazione. Nel XX secolo, la moschea fu chiusa come luogo di culto e trasformata in un museo dedicato alla ceramica e all’arte islamica.

La Moschea Magoki Attori rappresenta un esempio importante della transizione religiosa e culturale di Bukhara, da un centro zoroastriano a una città islamica. Inoltre, è una delle poche moschee di Bukhara sopravvissute alle distruzioni mongole del XIII secolo. Nonostante le sue dimensioni relativamente modeste rispetto ad altre moschee monumentali di Bukhara, come la Moschea Kalyan, la Magoki Attori è un simbolo della ricca e stratificata storia della città.  La moschea si trova vicino al complesso del bazar coperto di Bukhara, in una zona che era un tempo un importante crocevia commerciale e religioso.

 

La Moschea Magoki Attori è non solo un luogo di culto, ma anche un monumento che racconta le trasformazioni religiose e culturali di Bukhara nel corso dei secoli. 






Bazar Toki Sarrafon




Ark di Bukara (fortezza)

La Vecchia Fortezza di Bukhara, conosciuta anche come Ark di Bukhara, è uno dei monumenti storici più importanti e iconici della città di Bukhara. Si tratta di una cittadella fortificata che domina il centro storico, ed è stata la residenza dei governanti della città per molti secoli. L’Ark non era solo una fortezza, ma anche un centro amministrativo, residenziale e militare.

Le origini dell’Ark risalgono a tempi antichi, con alcuni storici che credono che la fortezza sia stata costruita intorno al V secolo d.C., anche se ci sono prove che sul sito ci fossero insediamenti già dal III secolo a.C. Nel corso dei secoli, l’Ark è stata ricostruita e ampliata numerose volte, mantenendo sempre la sua importanza strategica e politica.  Questa fortezza fungeva da residenza dei khan e degli emiri di Bukhara, il che la rendeva il cuore politico e amministrativo dell’emirato. Ospitava non solo i governanti, ma anche cortigiani, soldati e servitori. All’interno della cittadella c’erano palazzi, moschee, magazzini e caserme.

La fortezza serviva anche come rifugio durante le invasioni e i periodi di guerra. Durante la conquista di Gengis Khan nel XIII secolo, la città di Bukhara fu in gran parte distrutta, ma l’Ark resistette

La fortezza ha la forma di un trapezio irregolare e copre un’area di circa 4,2 ettari. Le alte mura in mattoni che circondano l’Ark raggiungono un’altezza di circa 20 metri, con torri difensive agli angoli. L’ingresso principale della fortezza è imponente, con una grande porta fortificata sormontata da due torri gemelle che conducono a una rampa inclinata. Questa rampa porta a un cortile interno e a vari edifici che un tempo costituivano la cittadella. Al suo interno, l’Ark ospitava palazzi reali, moschee, tribunali e persino una prigione. Oggi molti degli edifici sono stati restaurati e aperti al pubblico come musei. L’Ark rimase la sede degli emiri di Bukhara fino al 1920, quando l’ultimo emir fu espulso dall’Armata Rossa durante la Rivoluzione Russa. Durante questo periodo, la fortezza fu pesantemente bombardata e subì gravi danni, ma le parti principali della struttura sono sopravvissute. Oggi questa fortezza è una delle principali attrazioni turistiche della città e una delle meglio conservate cittadelle dell’Asia centrale. Al suo interno sono stati allestiti vari musei che raccontano la storia dell’emirato di Bukhara, la vita dei khan e degli emiri, e la storia dell’Uzbekistan. I visitatori possono esplorare la Moschea di Juma (la moschea del venerdì), che si trova all’interno dell’Ark, nonché il trono reale e altri edifici storici. Importanza storica e culturale: La Vecchia Fortezza di Bukhara è un simbolo della lunga storia e della resilienza della città. Ha assistito a numerosi eventi storici, inclusa la conquista da parte di Gengis Khan, le guerre contro i persiani e l’invasione russa. Come centro del potere, ha giocato un ruolo chiave nella vita politica e culturale di Bukhara e dell’intera regione dell’Asia centrale.

 

 


















Complesso Po-i Kalyan


Madrasa Mir-i Arab







Minareto Kalyan


Minareto e Moschea Kalyan


Bazar Toki Zargaron

Il Bazar Toki Zargaron è uno dei bazar storici più importanti di Bukhara, ed è noto per essere il mercato dei gioiellieri. Il nome deriva dal persiano Toki, che significa cupola (in riferimento alla copertura del mercato), e Zargaron, che significa gioielliere. Questo bazar coperto fa parte di un complesso di mercati che si svilupparono lungo la Via della Seta e fu costruito nel XVI secolo, durante l’epoca degli Shaybanidi. Il Bazar Toki Zargaron era il luogo principale per la vendita di gioielli e metalli preziosi a Bukhara. Tradizionalmente, vi si trovavano botteghe specializzate nella lavorazione dell’oro e dell’argento, dove i maestri artigiani creavano gioielli intricati e decorazioni raffinate. Oltre ai gioielli, oggi nel bazar si possono trovare anche altri oggetti d’artigianato come tappeti, tessuti ricamati, ceramiche e altri articoli tradizionali dell’Uzbekistan. Il bazar è famoso per la sua cupola centrale, che caratterizza molti dei mercati coperti dell’Asia centrale. Queste cupole erano progettate per garantire una buona ventilazione e fornire riparo dal sole cocente del deserto. La struttura si sviluppa con una serie di passaggi coperti e gallerie, lungo i quali si trovano numerose botteghe e piccoli negozi. Il design architettonico è tipico dei bazar dell’epoca, con un sistema ben organizzato di percorsi per facilitare il commercio.

Costruito nel XVI secolo, il Toki Zargaron faceva parte di un sistema di mercati coperti che collegavano le principali vie commerciali di Bukhara. La città, situata lungo la storica Via della Seta, era un crocevia per commercianti provenienti da diverse parti dell’Asia, e il bazar giocava un ruolo centrale nel commercio di beni di lusso, soprattutto gioielli. Durante l’epoca di massimo splendore di Bukhara, il bazar attirava mercanti da tutta l’Asia centrale e oltre, e si dice che le strade attorno a Toki Zargaron fossero sempre animate da traffici e contrattazioni.

Il Toki Zargaron si trova nel cuore della città vecchia di Bukhara, non lontano da altri bazar storici come il Toki Telpak Furushon (il mercato dei cappellai) e il Toki Sarrafon (il mercato dei cambiavalute). Questi bazar formavano un sistema commerciale integrato, con ogni mercato specializzato in una determinata categoria di prodotti. Questo tipo di organizzazione era tipico dei grandi centri mercantili dell’epoca.

 

La sua architettura e la sua funzione rimangono esempi eccezionali di come i mercati coperti fossero organizzati nelle città dell’Asia centrale, non solo come luoghi di commercio, ma anche come punti di incontro culturale e sociale.