Ultimo Lavoro relativo alla mia famiglia
I MUTTI
Quando ho iniziato ad occuparmi dei miei antenati, non avevo immaginato di arrivare così lontano.
È stato un viaggio fantastico nel loro vissuto.
In questo ultimo lavoro ho portato a termine quello che era il mio progetto iniziale: collocare i miei antenati nel loro vissuto e, attraverso le Notizie di cronaca, riportare gli scritti dei diari dei vari storici riguardanti la vita di ogni giorno per cercare di capire i loro sentimenti difronte ai vari avvenimenti.
Ho conosciuto così anche la mia origine: siamo Longobardi “Qui professus fuit de lege lomgombar”.
Ho potuto risalire fino al 1155 con la scoperta di Tiardo, primo del quale ho reperito documenti; io lo considero, non potendo andare oltre, come capostipite. Viveva a Grone in Val Cavallina che, per molti secoli, negli atti, è stato indicato come Grono.
Ho seguito poi i suoi discendenti sparsi, oltre che a Grone, anche a Borgo Terzo ed Entratico.
Ho potuto appurare, attraverso i vari atti, il loro vivere. Alcuni di questi esplicavano la professione di Notaio: il primo è stato Taiardino, figlio del fu Enrico de Muttis che esplicava tale attività intorno all’anno 1250; altri erano chierici e prelati che avevano dei benefici legati a diverse chiese: San Michele e San Bartolomeo, chiesa madre di Terzo e di Borgo Terzo, la Pieve di Iseo, la Pieve di Erbusco e la chiesa di S. Maria in Castello ad Adro.
I Mutti erano registrati come cives (cittadini) a Bergamo, ma avevano interessi diffusi nel territorio della Val Cavallina e, in prevalenza, vi risiedevano.
Questa grande famiglia era divisa in due tronconi: i Mutti detti Fenaroli e i Mutti detti Carbonari.
Dal 1371 fino alla fine del 1400 alcuni di questi Mutti mutarono il loro cognome in Fenaroli.
Dal 1400 gli appartenenti ai miei avi li troviamo a Iseo, Provaglio ed Adro.
Gli avi che mi riguardano li trovo ad ADRO intorno alla metà del 1400.
Mi manca l’origine del cognome Mutti, quindi si possono fare varie ipotesi:
nasce dal nome mamma, in tedesco Mutti vuol dire mamma.
È un ramo secondario della famiglia Mozzi? Nell’atto del 15 giugno 1482 del notaio Giovanni Mutti fu Cristoforo leggiamo: Francescus q. Laurentj dicto Mozzj olim Cristoforus Fenarolis de Muttis di Gromo.
Questo elaborato è diviso in tre parti:
Øla prima è relativa all’Origine Longobarda; dall’origine di questa etnia, al loro giungere in Italia e fino all’estinzione del loro potere in Italia da parte di Carlo Magno.;
Øla seconda parte è relativa ai Mutti in Val Cavallina; il primo capitolo riguarda la descrizione dei comuni ove detti Mutti hanno soggiornato: Grone, Borgo di Terzo ed Entratico, gli altri capitoli sono relativi ad ogni personaggio della mia stirpe;
Øla terza parte è relativa ai Mutti in Adro; il primo capitolo contempla il periodo che va dalla Dominazione della Serenissima alla Repubblica Italiana, il secondo riguarda la descrizione del Paese Adro, la situazione civile di Brescia e provincia, gli altri capitoli sono relativi ad ogni personaggio della mia stirpe con la descrizione degli avvenimenti, riguardanti lo scorrere giornaliero della vita, tratti dai diari di vari personaggi. Questa e ultima parte si divide in cinque parti.